La trama

Il Settecento viene sullo stile, aggiunge brani nuovi. Il Mezzogiorno cambia titolo, divenendo Il Meriggio, e la sua conclusione confluisce nella terza sezione, intitolata Il Vespro. Quest ultima è la parte meno elaborata ed estesa di tutta l opera, mentre alla quarta, La Notte, Parini si dedicherà con molto impegno fino agli ultimi anni: ne rimangono 673 versi compiuti, numerosissimi appunti preparatori e frammenti incompleti. Solo due anni dopo la morte del poeta, nel 1801, Il Giorno viene stampato nel suo insieme a cura di un fedele allievo di Parini, Francesco Reina, che compie però interventi arbitrari sul testo. Per tutto l Ottocento e per gran parte del Novecento l opera viene letta in quell edizione, destinata a essere completamente rivoluzionata dal lavoro critico di Dante Isella, terminato nel 1969. Il filologo ha distinto innanzitutto le parti a stampa dai testi derivati dai manoscritti, che costituiscono redazioni nuove del Mattino e del Meriggio; quindi, ha separato i testi non compiuti del Vespro e della Notte, dando risalto, nel suo apparato di commenti, all originalità di quest ultima sezione, che ora viene apprezzata soprattutto per le sue qualità sperimentali e per la caratteristica di opera in continua evoluzione, in cui si vede come il poeta ha sovvertito fino all ultimo gli equilibri d insieme. Le varie edizioni postume La trama Il Giorno si presenta come la raccolta di una serie di insegnamenti impartiti da un precettore a un nobile allievo, che deve imparare quali siano i giusti comportamenti da adottare nella sua vita mondana. L ironia dell opera consiste nel fatto che tali precetti sono smaccatamente falsi, essendo intesi a lodare i vizi e denigrare le virtù, con un ribaltamento in chiave comico-grottesca del genere didascalico. Sotto la finzione pedagogica si procede, di fatto, all accurata descrizione della vita quotidiana di un aristocratico, osservato nel corso di una giornata tipica della sua oziosa esistenza. In tal modo Parini può mettere in evidenza il carattere frivolo e vano delle occupazioni proprie di una classe nobiliare inutile e parassitaria. Il Mattino Nel Mattino si assiste al risveglio del giovin signore, che è andato a letto tardi, dopo feste, bevute e balli, e apre gli occhi solo quando il sole è già alto e il resto del mondo è al lavoro ormai da ore. Egli divide pigramente la sua attenzione fra i cibi esotici della prima colazione e le futili chiacchiere dei maestri di canto, di ballo e di lingua francese. Prima della toeletta compie i suoi doveri di cicisbeo , mandando un valletto a chiedere notizie sulla salute della dama alla quale fa da cavalier servente. Dopo una digressione del poeta sull origine del cicisbeismo, nella forma di una favola mitologica che narra la storia di Amore e Imene, ritroviamo il protagonista che, acconciato dal parrucchiere, parte in carrozza per una corsa a tutta velocità lungo le strade cittadine, dove le ruote del suo convoglio minacciano pericolosamente i passanti. la parola La finzione narrativa 360 Cicisbeo Detto anche cavalier servente , è una figura caratteristica del XVIII secolo, che ha il compito di stare al fianco di una dama per farle compagnia e per servirla in tutto ciò che le può occorrere durante la giornata. In un epoca in cui i matrimoni si contraevano per lo più per ragioni di interesse economico o di casata, il cicisbeismo costituiva una sorta di legittimazione dell adulterio, al punto che talvolta il contratto matrimoniale prevedeva l esistenza di uno o più cicisbei. La pratica è oggetto di satira anche in due commedie di Goldoni e Alfieri, intitolate rispettivamente Il cavaliere e la dama (1749) e Il divorzio (1800 ca).

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento