3 - Lo stile e la lingua

Carlo Goldoni La bottega del caffè 3 Lo stile e la lingua Dialoghi e monologhi Il parziale rispetto delle unità aristoteliche I dialoghi: l interazione I monologhi: la riflessione Nella sua modernità, la commedia riformata di Goldoni non abbandona del tutto uno dei capisaldi del teatro antico, ossia il rispetto delle unità di tempo, di luogo e di azione che Aristotele aveva individuato come caratteristiche del teatro antico. Nel Cinquecento, in seguito alla traduzione in latino della Poetica del filosofo greco, le cosiddette unità aristoteliche erano state assunte come un canone prescrittivo nella produzione drammatica (in particolare nella tragedia, sua massima espressione). Secondo tale canone, le opere teatrali dovevano mettere in scena vicende semplici, incentrate su pochi personaggi (unità d azione), e svolgersi nell arco di una sola giornata (unità di tempo) e in un unico luogo (unità di luogo), per conferire credibilità e verosimiglianza alla rappresentazione. Goldoni si attiene a queste norme soltanto nella misura in cui esse risultino utili ai suoi scopi. Nella Bottega del caff , le unità di luogo e di tempo sono salvaguardate: la vicenda si apre al mattino e si chiude alla sera, e si svolge sempre, come si è visto, nella piazzetta su cui si affaccia la caffetteria; non si può dire lo stesso per l azione, che risulta invece estremamente frammentata e ruota attorno a più protagonisti, alcuni dei quali in primo luogo Don Marzio sono tali pur occupando la scena per una parte minore della commedia. Il motore dell azione è costituito dai dialoghi, che rappresentano il più importante mezzo di interazione tra i personaggi e ne esprimono idee e stati d animo. Sono spesso strutturati con lo schema domanda-risposta, che serve a informare gli spettatori e i lettori sul conto di chi non è presente sulla scena, di narrare fatti avvenuti in precedenza, oltre che di dare rilievo a ciò che accade ai margini della scena. Il meccanismo funziona in questo modo: a ogni affermazione di un personaggio ne corrisponde un altra dell interlocutore, in opposizione o a suo completamento; le battute sono spesso concatenate dalla ripresa, dall una all altra, di un elemento lessicale (una parola, un espressione) o logico (un concetto). Si creano in questo modo situazioni di tensione o di comicità che scaturiscono dal confronto tra personaggi diversi per idee e caratteri. Funzione diversa ricoprono i monologhi, che pongono il personaggio in relazione diretta con lo spettatore (o con il lettore) e suggeriscono momenti di riflessione. Autori di monologhi sono in particolare Ridolfo, Don Marzio ed Eugenio, che attraverso questo artificio scenico rivelano la propria condizione psicologica, spiegano le ragioni delle proprie scelte, traggono insegnamenti da quanto è capitato loro o anticipano le proprie intenzioni (prolessi). Analogo ruolo è svolto dalle battute che gli attori pronunciano tra sé e sé: brevi ed essenziali, esse tradiscono i veri pensieri dei personaggi, rendendo trasparenti sentimenti che diventano spesso, per il pubblico, occasione di riso. La varietà linguistica Uno stile semplice e una lingua comprensibile Le scelte stilistiche adottate da Goldoni in questa commedia rientrano nella concezione di una lingua intesa come mezzo di comunicazione efficace ed esteso a un pubblico quanto più vasto possibile. Per questo motivo, l idioma utilizzato dai diversi personaggi è sostanzialmente basato sul toscano, anche se l ambientazione in una piazzetta veneziana comporta l impiego di termini gergali e di espressioni proverbiali tipiche del luogo. 307

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento