L’Europa dell’equilibrio

Il Settecento sobborghi cittadini, con il peggioramento delle già precarie condizioni igienico-sanitarie. Il malcontento derivante da tale situazione contribuisce a generare l ondata rivoluzionaria che, a partire dalla Francia, colpisce l Europa alla fine del secolo. L Europa dell equilibrio Il contrasto tra Francia e Inghilterra Già nella seconda metà del Seicento, con Luigi XIV (che regna dal 1661 al 1715), la Francia rappresenta la più compiuta realizzazione dello Stato assoluto, l ordinamento istituzionale in cui il re governa sostanzialmente libero da vincoli legislativi. Sviluppi molto diversi si verificano invece in Inghilterra, dove la gloriosa rivoluzione del 1688-1689 conduce alla formazione di una monarchia costituzionale. Tale evidente contrasto è solo uno degli aspetti che oppongono non senza lunghi e sanguinosi scontri armati queste due grandi protagoniste della storia europea del Settecento. Il declino della Spagna e l area tedesca Rispetto ai due secoli precedenti, la principale differenza della situazione politica europea settecentesca è l uscita di scena della Spagna, grande potenza in declino, incapace di modernizzare la propria economia dopo aver perso la lotta per l egemonia politica sul continente. L altra zona debole dell Europa è l area tedesca, contraddistinta da un estrema frammentazione politica. Qui, però, i segnali di un inversione di tendenza non mancano: la Prussia degli Hohenzollern è protagonista di un ascesa folgorante, che la trasformerà in uno Stato efficiente e temibile sotto il profilo militare, mentre l altra principale potenza di area tedesca, l Austria degli Asburgo, consolida il proprio dominio su Boemia e Ungheria e sulla penisola italiana. La politica dell equilibrio e le guerre settecentesche Francia e Inghilterra, Prussia e Austria e, più a est, la Russia sono le protagoniste della politica europea nel Settecento, ora unite ora contrapposte in alleanze strette allo scopo di mantenere una stabilità tale per cui nessuna di esse possa prevalere sulle altre. Questa politica dell equilibrio non evita lo scoppio di sanguinosi conflitti, e in particolare delle tre guerre di successione spagnola (1700-1714), polacca (1733-1738) e austriaca (1740-1748); si tratta però di conflitti finalizzati non all annientamento del nemico, ma a favorire passaggi dinastici in grado di alterare i rapporti di forza nel continente. Anche a questo proposito, non mancano differenze di atteggiamento da parte delle diverse potenze. Mentre Francia e Austria si muovono secondo una vecchia logica di predominio politico, l Inghilterra partecipa ai conflitti soprattutto per sostenere i propri interessi economici e commerciali. Tali diverse motivazioni sono evidenti nella guerra dei Sette anni (1756-1763), in cui Francia e Inghilterra sono le principali avversarie. La seconda vi uscirà nettamente rafforzata, diventando la potenza egemone sui mari grazie alla sua flotta mercantile e militare. La situazione italiana Dalla Spagna all Austria 184 La penisola italiana continua a essere politicamente frammentata e asservita alle potenze straniere. Al dominio spagnolo si sostituisce, nel corso del Settecento, quello dell Austria, che nella seconda metà del secolo arriva a controllare quasi interamente la penisola. Già con la pace di Utrecht del 1713 (che contribuisce a chiudere la guerra di successione spagnola) il regno di Napoli, la Sardegna, il Ducato di Milano e lo Stato dei Presìdi in Toscana passano agli Asburgo d Austria, mentre la Sicilia è assegnata ai Savoia (ma dopo pochi anni Sicilia e Sardegna sono oggetto di scambio tra Au-

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento