3 - Le novità dello stile

Il Seicento Tale contrasto svela la complessa ambiguità sia della letteratura sia del mondo reale, colta da diversi punti di osservazione: quello della pazzia e dell idealismo di don Chisciotte e quello della saggezza e della furbizia contadina di Sancho, a cui si sommano gli sguardi degli altri personaggi che i due incontrano lungo la strada. Così la realtà si rivela ricca di sfaccettature e ogni punto di vista scopre una possibile verità, all interno di un irriducibile relativismo. La follia come salvezza dalla banalità In tal modo, dietro le improbabili avventure della coppia, si può cogliere il significato più profondo del romanzo nel conflitto permanente tra letteratura e vita, tra i miraggi utopici dell immaginazione e la concretezza della quotidianità, tra la diversità e la cosiddetta normalità . la lezione di chi, pur vivendo la condizione del disagio e del disadattamento (e qui è forte il richiamo alla travagliata biografia dell autore), non rinuncia al sogno di un esistenza eroica e generosa, facendosi scudo di questa sua differenza e vivendola con orgoglio sino alla fine. Certamente Cervantes non condivide le grottesche fantasticherie di don Chisciotte e con lucido disincanto mostra come il reale sia ben diverso da quello percepito dal suo cavaliere attraverso lo specchio deformante della follia. Da questo contrasto trae origine la comicità: tutti intorno allo stralunato gentiluomo della Mancia, compreso il lettore, vedono ciò che lui non riesce a vedere. Ma, dopo le prime avventure, l elemento parodistico lascia il posto a una più profonda riflessione esistenziale, al disinganno che nasce dallo scontro tra la realtà e lo slancio ideale verso la realizzazione di un progetto di esistenza sentito come la parte più autentica di sé stessi. 3 Le novit dello stile Una forma moderna Autore moderno nei contenuti, Cervantes non lo è di meno nella forma. A rendere complesse la lettura e la comprensione degli autori del Cinque-Seicento sono spesso la lingua, lo stile, certe modalità retoriche preziose, un insieme di scelte che conferiscono ai testi una patina arcaica. Con Cervantes tutto ciò non accade: la prosa del Don Chisciotte è essenziale, il discorso sempre rigoroso, scarno, concreto, nonostante sia interrotto da continui inserti e digressioni che alterano il racconto lineare degli eventi. Gli ispanisti evidenziano nella sua lingua un uso acuto e attento del lessico, e anche in traduzione si possono apprezzare gli umori ironici, sottili e sfumati, e il costante riserbo che impedisce l effusione sentimentale e la declamazione oratoria. Narratori e piani narrativi All interno del romanzo possiamo identificare diversi piani narrativi e i rispettivi narratori. Nel Prologo Cervantes afferma di essere, più che il padre del romanzo, il suo «patrigno . Nel nono capitolo della prima parte, infatti, parodiando i romanzi cavallereschi, i cui autori simulavano di ispirarsi a fonti inventate, dichiara di essersi rifatto al manoscritto di Cide Hamete Benengeli, un autore arabo. Costui sarebbe quindi il primo narratore del Don Chisciotte e lo scrittore stesso, che si rifarebbe al manoscritto, il secondo narratore. A loro si deve aggiungere il traduttore a cui lo scrittore, nella finzione, affida il manoscritto. Nella seconda parte del romanzo si parla spesso di un libro sulle avventure di don Chisciotte, che fa infuriare il cavaliere, e che viene sfruttato per polemizzare con Alonso Fern ndez de Avellaneda, l autore di una seconda parte non autorizzata del romanzo. Entra così in azione lo stratagemma del libro nel libro , in un continuo gioco di rimandi. 112

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento