mentire, tutta volta che5 si sia penetrato il suo vero sentimento; il qual non credo
che si possa negare essere molte volte recondito e molto diverso da quello che suona
10 il puro significato delle parole.6 Dal che ne séguita, che qualunque volta alcuno,
nell'esporla, volesse fermarsi sempre nel nudo suono literale,7 potrebbe, errando
esso,8 far apparir nelle Scritture non solo contradizioni e proposizioni remote9 dal
vero, ma gravi eresie e bestemmie ancora: poi che sarebbe necessario dare a Iddio
e piedi e mani e occhi, non meno affetti corporali ed umani, come d'ira, di pentimento,
15 d'odio, ed anco tal volta10 la dimenticanza delle cose passate e l'ignoranza
delle future; le quali proposizioni, sì come, dettante lo Spirito Santo, furono in tal
guisa11 profferite da gli scrittori sacri per accomodarsi alla capacità del vulgo12 assai
rozzo e indisciplinato, così per quelli che meritano d'esser separati dalla plebe13
è necessario che i saggi espositori14 ne produchino15 i veri sensi, e n'additino le
20 ragioni particolari per che e'16 siano sotto cotali parole profferiti [...].
Di qui mi par di poter assai ragionevolmente dedurre, che la medesima Sacra Scrittura,
qualunque volta gli è occorso di pronunziare alcuna conclusione naturale,17 e
massime18 delle più recondite e difficili ad esser capite, ella non abbia pretermesso
questo medesimo avviso,19 per non aggiugnere confusione nelle menti di quel medesimo
25 popolo e renderlo più contumace20 contro a i dogmi di più alto misterio. [...]
Stante, dunque, ciò, mi par che nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe
cominciare dalle autorità di luoghi21 delle Scritture, ma dalle sensate esperienze
e dalle dimostrazioni necessarie: perché, procedendo di pari22 dal Verbo divino la
Scrittura Sacra e la natura, quella23 come dettatura dello Spirito Santo, e questa24
30 come osservantissima25 essecutrice de gli ordini di Dio;26 ed essendo, di più, convenuto27
nelle Scritture, per accomodarsi all'intendimento dell'universale,28 dir molte
cose diverse, in aspetto e quanto al nudo significato delle parole, dal vero assoluto;
ma, all'incontro,29 essendo la natura inesorabile ed immutabile, e mai non trascendente
i termini delle leggi impostegli, come quella che nulla cura30 che le sue recondite
35 ragioni e modi d'operare sieno o non sieno esposti alla capacità degli uomini;
pare che quello degli effetti naturali che o la sensata esperienza ci pone dinanzi a gli
occhi o le necessarie dimostrazioni ci concludono, non debba in conto alcuno esser
revocato in dubbio, non che31 condennato, per luoghi della Scrittura che avessero
nelle parole diverso sembiante; poi che non ogni detto della Scrittura è legato a obblighi
40 così severi com'ogni effetto di natura,32 né meno eccelentemente ci si scuopre
Iddio negli effetti di natura che ne' sacri detti delle Scritture33 [...].