3 - LE DIFFICOLTÀ DELL’UNIONE EUROPEA

UNIT 5 L EUROPA 3 Le difficoltà dell Unione Europea Parametri: in questo caso, i requisiti economici che gli Stati devono avere per poter rimanere nell Unione Europea. acb H Default: la situazione in cui uno Stato dichiara insolvenza, cioè l incapacità di pagare i propri debiti, o fallimento. PIL: il prodotto interno lordo di uno Stato, cioè il valore totale dei beni e servizi prodotti dagli operatori economici; serve anche da indicatore del livello di sviluppo e progresso di un Paese. ai forse sentito parlare di euroscettici , un termine che si usa per indicare le persone numerose contrarie all Unione Europea o che comunque ne contestano alcuni aspetti. Del resto, l Europa non può essere un obbligo: occorre che i cittadini e le cittadine dell Unione apprezzino e amino l idea di Europa, e questo non può avvenire per legge. L esito del referendum sulla Brexit [ IL CASO, P. 90] è un esempio, certamente estremo, di come i sentimenti anti-europei possano condizionare le scelte politiche dei Paesi membri. DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO La questione più grave è costituita dalle barriere economiche. Rimangono ancora troppe differenze tra ricchi e poveri all interno dell Europa. Anche se la qualità media di vita del cittadino europeo è infinitamente più elevata di quella di alcuni Paesi africani o asiatici, è anche vero che, se l Europa vuole realmente appassionare i suoi cittadini, deve affrontare il problema della povertà e delle ingiustizie economiche. Per questo una critica che viene spesso rivolta alla UE è di avere pensato, nelle tappe del suo sviluppo, prima alle merci e poi alle persone. Inoltre, dopo la crisi globale che si è abbattuta sull Europa a partire dal 2007, alcuni Paesi (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia IL CASO, Irlanda) hanno dovuto imporre ai propri cittadini grandi sacrifici per potersi adeguare ai parametri imposti dall Unione: l aumento delle imposte e il taglio delle pensioni hanno spesso causato nella popolazione sentimenti di ostilità verso le istituzioni europee, percepite come troppo severe e distanti dai reali bisogni dei cittadini. Il CASO LA CRISI GRECA Nell ottobre del 2009 l allora primo ministro greco, Giorgos Papandreou, pronuncia un discorso che fa tremare tutta la zona euro: dichiara che i governi precedenti avevano falsi cato i bilanci per consentire alla Grecia di aderire alla moneta unica e che il Paese rischia la bancarotta. La UE predispone dei piani di salvataggio per la Grecia, 94 concedendo dei prestiti, ma esige l adozione di una politica di austerità, cioè una pesante riduzione della spesa pubblica, per scongiurare il rischio di default. La riduzione della spesa pubblica ha pesanti conseguenze sulla vita dei cittadini, come la riduzione degli investimenti per i servizi pubblici (sanità, trasporti ecc.) e degli stipendi dei dipendenti pubblici. Scoppiano proteste a tratti anche violente, caratterizzate da un forte sentimento antieuropeo: l Europa delle banche viene identi cata come la responsabile delle ingiustizie e delle disparità di trattamento fra Paesi economicamente forti (come la Germania e la Francia) e Paesi dalle economie più fragili. Dopo una fase in cui, nel 2012, sembrava che la Grecia sarebbe addirittura uscita dalla zona euro, pare che il rischio sia de nitivamente scongiurato, soprattutto da quando il PIL greco è in ripresa.

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Corso di Educazione civica