Le vittime della mafia

UNIT 3 LA SOCIET CIVILE, LA LEGALIT E IL MONDO DEL LAVORO Pizzo: detto anche racket, è una forma di estorsione praticata dai ma osi che consiste nel pretendere una percentuale dei guadagni di imprenditori e commercianti in cambio di protezione . acb LE VITTIME DELLA MAFIA La mafia ha da sempre ucciso chiunque ostacolasse i suoi affari. Tra le vittime della mafia ci sono politici, giornalisti, magistrati, esponenti delle forze dell ordine, ma anche commercianti, imprenditori e semplici cittadini. Citiamo solo qualche nome: Peppino Impastato, un giovane giornalista ucciso nel 1978 per ordine del boss Gaetano Badalamenti; Giorgio Ambrosoli, un avvocato milanese assassinato nel 1979 poiché era venuto a conoscenza delle relazioni fra mafia, politica e mondo della finanza; Rocco Chinnici, un magistrato che nel 1983 pagò con la vita il suo impegno per contrastare la mafia; Giancarlo Siani, un giornalista napoletano ucciso nel 1985 dalla camorra; Libero Grassi, l imprenditore siciliano che si rifiutò pubblicamente di pagare il pizzo e per questo motivo fu ucciso da Cosa nostra nel 1991. Il maxiprocesso e la stagione delle stragi I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. #inrete Visita il sito www.libera.it: nella sezione Formazione e percorsi educativi trovi tutte le iniziative di educazione alla legalità riservate ai ragazzi. 48 # Tra il 1986 e il 1992 a Palermo si svolse il primo grande processo contro numerosi esponenti delle cosche mafiose, il cosiddetto maxiprocesso. Le indagini erano state condotte dal pool antimafia, un gruppo di magistrati impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata, di cui facevano parte anche i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Falcone ebbe un intuizione fondamentale per la lotta alla mafia: «Segui il denaro e troverai Cosa nostra . Falcone riconobbe cioè l importanza delle indagini bancarie per seguire gli spostamenti di denaro e per scoprire così la rete dei soggetti implicati a vario titolo nei reati mafiosi. Questo metodo investigativo ha rappresentato una svolta per la lotta al crimine organizzato ed è stato copiato anche all estero, per esempio negli Stati Uniti. Il maxiprocesso colpì duramente Cosa nostra e rappresentò un momento di rottura e ridefinizione dei rapporti fra mafia e politica. La terribile stagione delle stragi cominciò il 23 maggio 1992, a Capaci, una località nei pressi di Palermo. Una bomba piazzata sull autostrada causò una terribile esplosione che uccise Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. Neanche due mesi dopo, il 19 luglio, Paolo Borsellino fu ucciso insieme a cinque agenti della sua scorta, in via D Amelio, a Palermo, da un autobomba carica di esplosivo parcheggiata sotto la casa della madre del magistrato. Anche il 1993 fu segnato da una serie di terribili attentati, il più grave dei quali fu quello di via dei Georgofili, a Firenze, in cui morirono cinque persone. Nel settembre 1993 la mafia uccise un uomo di Chiesa, don Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, un quartiere di Palermo. Don Puglisi era impegnato a favore dell educazione dei ragazzi provenienti da famiglie disagiate per sottrarli al loro probabile destino di uomini d onore. UNITI CONTRO LA MAFIA Gli attentati in cui persero la vita i giudici Falcone e Borsellino scossero profondamente il Paese e suscitarono fra i cittadini un ondata di indignazione. Comin-

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Corso di Educazione civica