Il settore secondario in Italia

IL SETTORE SECONDARIO IN ITALIA

In Italia il settore secondario è importante, anche se negli ultimi anni sta perdendo forza. Ci lavora il 26% dei lavoratori italiani e produce il 23% della ricchezza nazionale.


In Italia l’industria è nata nel cosiddetto triangolo industriale Milano-Torino-Genova. Nel corso del tempo il panorama industriale italiano è cambiato e oggi è caratterizzato dalla presenza di tantissime piccole e medie imprese capaci di esportare all’estero i loro prodotti.

I DISTRETTI DELL’ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE

Nel Nord-Est (Veneto e Friuli Venezia Giulia) e in Emilia-Romagna si è affermato un nuovo modello, quello del “distretto”, formato da tante fabbriche piccole e medie che operano “in rete” l’una con l’altra.

Questo modello di industrializzazione si estende anche a parte di Toscana, Marche, Lazio e Abruzzo.

Vantaggi e svantaggi delle imprese medio-piccole
Le piccole e medie imprese sono spesso più flessibili, cioè capaci cambiare rapidamente la loro produzione per risposndere alle richieste del mercato. Allo stesso tempo, però, le piccole imprese hanno spesso meno ricchezze da investire in tecnologie avanzate.

L’INDUSTRIALIZZAZIONE DELL’ITALIA MERIDIONALE

Rispetto all’Italia Settentrionale, il Sud della Penisola ha conosciuto uno sviluppo industriale minore, per ragioni storiche complesse e per la povertà delle  infrastrutture.
Il tentativo dello Stato di far nascere poli industriali intorno a Napoli, a Brindisi, a Taranto e in Sicilia non ha dato i risultati sperati.

GUIDA ALLO STUDIO

Rispondi.

  • Le industrie europee sono concentrate:
  • nell’Europa Nord-Orientale
  • nell’Europa Centro-Meridionale
  • L’industria italiana è caratterizzata da:
  • poche grandi imprese
  • piccole e medie imprese

Geografia + facile - volume 1
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L’Italia e l’Europa - Leggere e comprendere