CIVILTÀ DEI FIUMI

  La storia

Le civiltà fluviali e la nascita delle città

A partire dal 4000 a.C. circa, nel Vicino Oriente, nel vasto territorio a forma di falce detto “Mezzaluna fertile” nascono le prime grandi civiltà della Storia: quella mesopotamica, nelle terre comprese tra i fiumi Tigri ed Eufrate, e quella egizia lungo il fiume Nilo.

Queste civiltà sono dette fluviali perché si sviluppano lungo grandi corsi d’acqua, dove i terreni sono fertili e consentono l’irrigazione e quindi la coltivazione e l’allevamento. I piccoli insediamenti sorti lungo i fiumi divengono così, nel corso dei secoli, vere e proprie città.

I fiumi, inoltre, sono navigabili: questo favorisce sia gli scambi commerciali sia la conoscenza e il confronto sul piano culturale e su quello artistico con altre città, popoli e culture.

Il primo popolo a stabilirsi in Mesopotamia è quello dei Sumeri, che fondano le prime città-stato, e ai quali dobbiamo l’invenzione della scrittura, seguiti da Accadi, Babilonesi e Assiri. Presso tutte queste culture la società è rigidamente divisa in classi e il sovrano, rappresentante in terra della divinità, è venerato come un dio.

La civiltà egizia si snoda in un arco temporale lungo tre millenni, dal IV millennio a.C. fino alla conquista da parte dei Romani nel I secolo a.C. La società egizia è organizzata in classi con al vertice il faraone, che governa in nome degli dei ed è venerato a sua volta come un dio.

  L’arte

PIù IMPERI, UN’UNICA ARTE

Le diverse popolazioni che si succedono in Mesopotamia non danno vita a culture molto differenti fra loro. Anzi, tra l’arte sumera e le successive, fino a quella assira, si può vedere una forte continuità, in primo luogo nei soggetti: si ritrovano spesso, per esempio, scene di guerra o di banchetti, statuette votive, figure di divinità e immagini celebrative dei sovrani.

Anche l’arte dell’antico Egitto rimane invariata nel corso dei tremila anni di storia di questa civiltà, tanto da presentare quasi sempre le stesse caratteristiche: questo permetteva alla popolazione di comprendere, anche a distanza di secoli, il messaggio che ogni dipinto o scultura voleva comunicare, rendendo omaggio al potere assoluto e immutabile del faraone e delle divinità.

l’arte dei faraoni

L’arte dell’antico Egitto si sviluppa all’inizio del III millennio a.C., quando ha inizio la serie delle dinastie dei faraoni, e si divide in tre grandi periodi.

  • Nell’Antico Regno (2650-2152 a.C.) si codificano le regole della rappresentazione ed è il periodo delle famose piramidi di Giza;
  • nel Medio Regno (2065-1781 a.C.) ha un notevole sviluppo la pittura;
  • nel Nuovo Regno (1550-1070 a.C.) si raggiunge il massimo splendore dell’arte egizia e in questo periodo si completa fra l’altro la costruzione delle grandi necropoli (le “città dei morti”) della Valle dei Re e di quella delle Regine.

I maestosi complessi templari o funerari egizi hanno conservato fino ai nostri giorni una grande quantità di sculture, decorazioni parietali dipinte e a rilievo, suppellettili. Si tratta quasi esclusivamente di opere eseguite per celebrare i sovrani e le divinità, o legate al culto dei morti.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva