Dopo la fine del Paleolitico (circa 10.000 anni fa) si assiste a un cambiamento fondamentale nel modo di vivere di gruppi umani sempre più numerosi, a partire dal Medio Oriente. Nascono l’agricoltura e l’allevamento; i cacciatori nomadi diventano quindi sempre più sedentari e sorgono i primi villaggi. L’organizzazione della società si fa più complessa: compaiono nuove figure che svolgono attività e compiti diversi, e si formano gerarchie di potere. Infine l’introduzione dell’uso del metallo (nella cosiddetta Età dei Metalli, a partire da 5000 anni fa) e la diffusione della scrittura daranno un’ulteriore spinta innovatrice.
Nel Neolitico, da 8000 a 5000 anni fa, si diffonde l’uso di recipienti in terracotta, talvolta decorati con motivi geometrici. L’Europa si popola di megaliti, che in alcuni casi assumono forme scultoree. A volte sono semplici massi conficcati nel terreno (menhir), a volte costruzioni più complesse: dolmen (due pietre verticali sormontate da una orizzontale) o cromlech (pietre disposte ad anello, come Stonehenge ► pp. 48-49). Non si sa con certezza a che cosa servissero: forse erano simboli di potere o omaggi a divinità, oppure strutture per celebrazioni religiose o osservazioni astronomiche.
In Italia, fra 3000 e 1000 a.C., nascono e si sviluppano con caratteri propri culture diverse fra loro: è il caso della civiltà nuragica in Sardegna o di quella ligure-apuana della Lunigiana.