Giorgione

Giorgione

Giorgio Gasperini, Castelfranco Veneto (Treviso) 1478 - Venezia 1510

Giorgione si concentra sulla rappresentazione della natura attraverso un nuovo uso del colore. Realizza in questo modo la cosiddetta “pittura tonale”: i contorni delle figure non sono definiti con il disegno, ma attraverso pennellate di colore sovrapposte, che cercano di ricreare le variazioni della luce atmosferica.

La resa dello spazio non è più affidata soltanto alla prospettiva, ma a tutta una serie di sfumature al servizio della sensibilità del pittore. Giorgione compie i primi passi sulla strada di un nuovo stile pittorico veneto, che Tiziano porterà al massimo compimento.

Un lampo improvviso

Il significato di questo quadro non è ancora stato decifrato con sicurezza. In realtà sembra che il pittore abbia voluto semplicemente sottolineare la partecipazione dei due protagonisti – e dell’osservatore – allo spettacolo naturale di un temporale improvviso. Lo sforzo di Giorgione si concentra nella difficile rappresentazione del lampo che squarcia il cielo minaccioso. I raffinati dettagli della vegetazione e delle acque del fiume contribuiscono al realismo della scena.

Un ritratto impietoso

In quest’opera il realismo di Giorgione assume un carattere più forte; il pittore sottolinea con minuzia i segni del passare del tempo nell’aspetto della donna. Le rughe, i capelli bianchi e radi, i denti consumati o mancanti, a cui si aggiunge la scritta “COL TEMPO” sul foglio nella mano destra, fanno del dipinto un vero e proprio avvertimento: la vecchiaia è inesorabile per tutti.

  punti fermi

GIORGIONE:

  • rappresenta la                                           attraverso l’uso della pittura                                          , per ricreare le variazioni della                                                 .
  • dà inizio a un                                                            pittorico veneto.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva