I pittori fiamminghi

I pittori fiamminghi

L’aggettivo “fiammingo” significa “relativo alle Fiandre”, regione tra Belgio e Olanda, vasta e florida di attività artigianali e commerci, e per questo in contatto con tutto il resto d’Europa.

Nelle Fiandre, parallelamente a quello che accade in Italia, si assiste a “un altro Rinascimento”. Pittori come Rogier van der Weyden e Jan van Eyck compiono alcuni passi fondamentali verso una rappresentazione più realistica della figura umana, del paesaggio e degli ambienti, staccandosi dalla tradizione del Gotico internazionale.

Le differenze fondamentali tra la maniera italiana e quella fiamminga di procedere verso il realismo sono due:

  • una di carattere tecnico, perché i fiamminghi utilizzano prevalentemente i colori a olio, anziché a tempera: l’olio, che sostituisce l’albume dell’uovo come legante per i pigmenti, permette di ottenere effetti di trasparenza, e consente precisione nel dettaglio e nella realizzazione di effetti di lucentezza delle superfici che prima non erano possibili;
  • una di tipo concettuale, perché i fiamminghi non affidano la rappresentazione dello spazio reale alla prospettiva lineare, bensì alla luce, che definisce i dettagli di ogni oggetto, sfuma le cose in lontananza e unifica gli ambienti.
Ritratto di dama di tre quarti

La giovane donna del ritratto è probabilmente una dama della corte del duca di Borgogna, Filippo il Buono, protettore dell’artista.

Una delle innovazioni della pittura fiamminga è l’uso di raffigurare i soggetti di tre quarti, ottenendo – rispetto alla visione frontale o di profilo – una maggiore naturalezza grazie all’effetto di profondità che scaturisce dalla posizione.

Un altro effetto realistico è dato dalla posizione delle mani, che poggiano sul bordo del quadro creando un legame tra l’ambiente in cui si trova la donna e quello in cui ci troviamo noi che guardiamo il dipinto.

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un ritratto matrimoniale

L’uomo e la donna che si tengono per mano sono identificati con il mercante lucchese Giovanni Arnolfini e la moglie, residenti a Bruges per gestire gli affari di famiglia, ma c’è chi pensa che potrebbero essere il pittore stesso e sua moglie. Quel che è certo è che si tratta di una coppia di agiati borghesi ritratti nella loro camera da letto, circondati da una serie di simboli: di fedeltà (il cane), devozione religiosa (il rosario appeso alla parete di fondo), maternità (la mano della donna sul ventre), caducità della vita o forse amore coniugale (l’unica candela accesa del lampadario).

Il pennello di Van Eyck descrive ogni oggetto con cura, perfino le macchie sulla parete, la frutta sul davanzale e gli zoccoli sul pavimento.

  punti fermi

I PITTORI FIAMMINGHI:

  • tendono a una rappresentazione più                                                            della figura umana, del                                                            e degli ambienti.
  • nei ritratti dispongono la figura                                                           .
  • dipingono con colori                                                           .
  • danno molta importanza alla                                                           .

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva