A tu per tu con l’opera - L’altare di Vuolvinio

a tu per tu con l’opera

L’altare di Vuolvinio

Fronte.
  comprendo e apprezzo
Dove? Quando? Perché?

L’altare, commissionato dall’arcivescovo Angilberto, ha la caratteristica – eccezionale per l’epoca – di riportare la firma del maestro che lo realizzò: Vuolvinio. Era destinato a contenere le reliquie dei santi Gervasio e Protasio e soprattutto quelle di sant’Ambrogio, visibili tuttora da una finestrella sul lato posteriore. Ambrogio fu vescovo di Milano dal 374 fino alla morte, nel 397.

L’altare è un vero e proprio capolavoro di oreficeria carolingia: è composto da una cassa di legno su cui sono state applicate lastre d’oro e d’argento dorato con scene narrative, divise da una decorazione d’oro, pietre preziose e smalti.

che cosa vedo?

1 Il lato anteriore, rivolto verso i fedeli, è diviso in tre pannelli: al centro c’è una croce, con Cristo in trono e gli animali simbolo dei quattro evangelisti nei bracci. Negli angoli stanno, a gruppi di tre, gli apostoli. In ognuno dei due riquadri laterali, divisi in sei scene ciascuno, sono raffigurate le Storie di Cristo.


2 Il lato posteriore, in argento, presenta la stessa tripartizione. Al centro, due sportelli chiudono la finestrella da cui si possono osservare le reliquie. Su ognuno di essi c’è un tondo con una scena legata al momento in cui l’altare fu edificato. Intorno, in dodici scene, è rappresentata la vita di sant’Ambrogio.

  punti fermi

L’altare di Vuolvinio è uno splendido esempio della maestria carolingia nell’arte orafa, con uno stile attento all’equilibrio delle figure, all’armonia della scena e al rifiuto della ridondanza.

Artelier
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Percorso integrato di Storia dell’arte e Comunicazione visiva