T2 - Marco Valerio Marziale, Le attrattive di Maronilla (da Epigrammi)

T2

Marco Valerio Marziale

Le attrattive di Maronilla

  • Tratto da Epigrammi (I, 10)
  • Data di composizione I secolo d.C.
  • Lingua originale latino
Marco Valerio Marziale nasce a Bilbilis, in Spagna, intorno al 40 d.C. All’età di ventiquattro anni si trasferisce a Roma, all’epoca governata dall’imperatore Nerone. Trovandosi ben presto senza il sostegno di protettori influenti, per vivere si adatta a fare il cliente, ovvero il libero cittadino che, per sopravvivere, si mette sotto la tutela di una persona autorevole. Tale condizione costituisce uno dei temi privilegiati dei suoi epigrammi (ce ne sono pervenuti oltre 1500, divisi in 14 libri), insieme alla descrizione della società del tempo, della vita cittadina, dei più ricorrenti difetti umani. Successivamente, l’avvento della dinastia Flavia gli permette di superare le ristrettezze economiche e di entrare nelle grazie del potere mediante componimenti celebrativi quali il Liber de spectaculis, che Marziale scrive nell’80 per l’inaugurazione dell’anfiteatro Flavio, il Colosseo. Tornato in Spagna nel 98, muore intorno al 104.

Deve essere proprio innamorato questo tale Gemello, che fa una corte spietata a una donna di nome Maronilla. Ma le cose stanno davvero così?

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Audiolettura

Gemello vuole sposare Maronilla: la vuole,

fa l’insistente, la  scongiura, le manda rose rosse.

«Ma è così bella?». Non c’è nulla di più brutto sotto il sole.

«E allora, che cosa di lei così lo attrae?». La tosse.


Marziale, Epigrammi, trad. di S. Beta, Mondadori, Milano 2007

 >> pagina 269

A tu per tu con il testo

Passioni folli e travolgenti, passioni che sconvolgono esistenze e anime: si tratti di versi, romanzi, film o della vita stessa, ci piace immaginare che l’amore sia la più straordinaria e autentica avventura che possa capitarci. E invece Marziale ci apre gli occhi: non parla di matrimoni combinati tra famiglie reali, ma di innamoramenti un po’ sospetti di gente normale, di sentimenti esibiti che nascondono intenzioni subdole. È vero che l’amore rende ciechi, dice l’adagio, ma i soldi si fanno notare e un uomo o una donna con un bel conto in banca possono attrarre più del principe azzurro o di un’angelica fanciulla… Insinuazioni di un vecchio moralista? O magari spregevoli abitudini di un tempo passato? A quindici anni l’amore non può essere questo. E non può esserlo neanche a trenta, a cinquanta, a settanta… Oppure sì?

Analisi

Il termine epigramma deriva dal greco e significa “scritto sopra”. In effetti, in origine, si trattava di una breve iscrizione su pietra costituita da uno o pochi versi di contenuto sepolcrale: testi composti in genere in onore di una divinità o come epitaffi da incidere sulle stele funerarie. Nel corso del tempo, tuttavia, gli argomenti di questo genere letterario si ampliano, toccando in particolare gli aspetti della vita quotidiana, dipinta con rapide pennellate e con vivace arguzia.

Roma è il teatro degli epigrammi scritti da Marziale: una città caotica dove pullula una volgare galleria di tipi umani, colti nei loro costumi corrotti e nei loro vizi. Tra le maschere che affollano questo universo fatuo e moralmente spregevole, accanto ad avari, ladri, poetastri, politici degeneri e donne di malaffare, si staglia la figura del captator, ovvero del cacciatore di patrimoni che corteggia vecchie signore e vedove facoltose sperando in un matrimonio vantaggioso.

I primi due versi di questo epigramma non autorizzerebbero a pensare male. Sulla scena compare un tale Gemello, che brama le nozze con Maronilla e la corteggia, lusingandola in tutti i modi. Marziale è abilissimo nello stimolare la nostra attesa con una situazione apparentemente ordinaria, ritratta con minuzioso realismo. Ma è a questo punto che scatta la sorpresa: la donna oggetto delle mire dello spasimante è brutta. E allora perché Gemello la blandisce? Un interlocutore immaginario pone la stessa domanda che avremmo fatto noi. Ci attenderemmo una risposta del tipo: «È ricca». E invece, dopo una sapiente preparazione, ecco che nell’ultima parola del testo il poeta escogita un’imprevedibile e spiazzante trovata. Si tratta di un espediente che i greci chiamavano aprosdóketon e i latini fulmen in clausula, la battuta sferzante come un fulmine. La povera Maronilla ha infatti La tosse (v. 4), cioè è malata di tubercolosi: l’infido spasimante ambisce non certo al suo affetto, ma alla sua eredità…
 >> pagina 270

Laboratorio sul testo

COMPRENDERE

1. Gemello vuole sposare Maronilla

  • a ma lei lo rifiuta. 
  • b ma non ha il coraggio di dichiararsi. 
  • c e glielo chiede in tutti i modi possibili. 
  • d ma la famiglia ostacola il loro amore. 


2. Maronilla è

  • a bellissima ma povera. 
  • b bellissima e ricca. 
  • c brutta e povera. 
  • d brutta ma ricca. 


3. Maronilla tossisce perché

  • a è imbarazzata per il corteggiamento di Gemello. 
  • b è allergica alle rose rosse. 
  • c è gravemente malata. 
  • d è timida. 

ANALIZZARE E INTERPRETARE

4. È possibile individuare tre parti distinte del com­po­nimento: di che cosa trattano?


5. Qual è l’atteggiamento del poeta di fronte alla vicenda di Gemello e Maronilla?

  • a È un osservatore distaccato e imparziale. 
  • b Prende le parti di Gemello. 
  • c Prende le parti di Maronilla. 
  • d È sarcastico nei confronti sia di Gemello sia di Maronilla. 


6. La bruttezza di Maronilla è espressa tramite

  • a un climax
  • b un ossimoro. 
  • c un’iperbole. 
  • d una metafora. 


7. Individua nel testo tutti i termini riferibili alla sfera semantica del desiderio.


8. Osserva il secondo verso del testo originale in latino: quale figura retorica è facilmente individuabile? A che cosa serve? Confronta il testo originale con la traduzione.


9. La tosse è

  • a una metonimia 
  • b una metafora 
  • c un’antitesi 
  • d una sinestesia 


che indica                                                                                                                    .

COMPETENZE LINGUISTICHE

10. Lessico. Gemello desidera ardentemente il matrimonio con Maronilla. Ti proponiamo un elenco di verbi sinonimi di “desiderare”; dopo averne controllato il significato sul dizionario, scrivi una frase per ciascuno di essi:


volere bramare aspirare concupire vagheggiare pretendere.

PRODURRE

11. Scrivere per descrivere Ma questa Maronilla sarà stata davvero così brutta? Prova a descriverla inserendo nel testo i seguenti termini: neo, mento, nero, radi, intrecciare (massimo 10 righe).


12. Scrivere per persuadere Immagina un dialogo tra Gemello e Maronilla in cui lui cerca di convincerla a sposarlo (massimo 20 righe).

spunti di ricerca interdisciplinare

Storia

Come funzionava il matrimonio nell’antica Roma? Quali erano i diritti e i doveri dei coniugi? Come si svolgevano il fidanzamento e il rito nuziale? Fai una ricerca sull’argomento.

SPUNTI PER discutere IN CLASSE

La bellezza e la ricchezza sono fattori importanti nella scelta di un partner?

 >> pagina 271

Se ti è piaciuto

Bum! Esageriamo!

Trasformarsi in fuoco, vento, acqua, papa, imperatore, persino Dio: Cecco Angiolieri non pone limiti all’immaginazione. L’importante è esagerare. L’iperbole è uno dei meccanismi fondamentali della comicità, anche nella vita quotidiana. Pensiamo ai pescatori che millantano catture eccezionali, mimando con le braccia tese le dimensioni della preda, tanto da suscitare l’incredula allegria di chi li ascolta. È dunque inevitabile che tutte le forme artistiche abbiano sfruttato, ciascuna a modo proprio, questa inclinazione dell’animo umano. In letteratura, un capolavoro è rappresentato dalle storie di Gargantua e Pantagruele, giganti dalla forza immensa e dall’appetito insaziabile, elaborate dallo scrittore francese François Rabelais (1494 ca-1553).

L’esibizione di un vigore fenomenale rappresenta una costante in campo cinematografico, dove le scazzottate si sprecano sin dagli albori. Non mancano di conseguenza le parodie di questo filone: l’esempio più celebre in Italia è fornito dagli innumerevoli film che hanno visto come protagonista la coppia formata da Bud Spencer e Terence Hill (Carlo Pedersoli, 1929-2016, e Mario Girotti, n. 1939).

Per capire quanto l’iperbole comica sia un ingrediente fondamentale anche nel campo del fumetto basta scorrere le tavole di Popeye, per gli italiani Braccio di Ferro, rissoso e ingenuo marinaio inventato nel 1929 da E.C. Segar (1894-1938). Il suo segreto sono gli spinaci, che gli regalano una forza prodigiosa.

Fumettisti e illustratori, inoltre, da sempre si sbizzarriscono nell’arte della caricatura, che consiste nell’esagerazione di un particolare o di un difetto, a scopo satirico. Le vignette, pubblicate sui giornali, bersagliano soprattutto uomini politici. Celebre in Italia il caso del democristiano Giulio An­dreotti (1919-­2013), più volte presidente del Consiglio, immancabilmente ritratto con orecchie sporgenti e gobba pronunciata.

La dolce fiamma - volume B
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Poesia e teatro