Nella città dei morti

Nella città dei morti CONCET T O CHIAVE e ca se, con Tom be com uppellet tili, affreschi e s ll aldilà . ne per a bitare Sulla cima di ogni tomba era collocata una piccola scultura di pietra che raffigurava una pigna, una sfera o delle foglie. Per gli Etruschi ha grande importanza il culto dei morti: le necropoli le città dei defunti portate alla luce dagli scavi sono così numerose che per molto tempo la civiltà etrusca è stata identificata solo con gli usi funerari, come se non avesse costruito altro che città dei morti . Nel periodo più antico, detto dei prìncipi (VII secolo a.C.), prevalgono le tombe monumentali riservate ai membri di una stessa famiglia aristocratica. In seguito, dal VI secolo a.C., così come avviene per le città dei vivi , formate da quartieri di dimensioni uguali, anche quelle dei morti presentano tombe più piccole e tutte uguali. Queste, come vere e proprie abitazioni, si trovano lungo strade parallele le une alle altre che si incrociano perpendicolarmente: ne è un esempio la necropoli del Crocifisso del Tufo a Volsinii, l attuale Orvieto (1). Le tombe Gli Etruschi seppelliscono i defunti oppure ne depongono le ceneri dopo aver bruciato il corpo (con l incinerazione). Le tombe hanno una o più stanze e possono essere di diverso tipo: ipogee, cioè sotterranee, con un corridoio di accesso (dròmos); a tumulo, a pianta circolare e ricoperte da una collinetta artificiale, con soffitto a pseudocupola; a edicola, a pianta rettangolare con tetto a doppio spiovente con trave centrale e piccole travi laterali, come nelle abitazioni. 1 Necropoli del Crocifisso del Tufo, metà del VI secolo a.C. Orvieto. 2 Bracciale, 675-650 a.C., oro decorato a sbalzo e granulazione, h 26 cm. Città del Vaticano, Museo Gregoriano Etrusco. All interno vengono deposti i sarcofagi in pietra o terracotta (p. 79) con il corpo o le ceneri del defunto e il corredo funerario, costituito da ceramiche in particolare quella di colore nero chiamata bucchero, che imita la superficie nera del metallo e oggetti preziosi che dimostrano l elevato livello raggiunto dagli Etruschi nell oreficeria. Ne è testimonianza anche la tecnica della granulazione, che consiste nell applicare su una lamina di metallo prezioso minuscoli grani (sfere) d oro, per creare eleganti decorazioni, come nel bracciale qui a fianco, proveniente da una tomba di Cerveteri (2). 77

Il filo dell’arte - volume compact
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Storia dell’arte e comunicazione visiva