I colori della Psicologia - volume 2

LA PREADOLESCENZA ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO 6 Leggi con attenzione questo brano, tratto da I miserabili di Victor Hugo, romanzo storico pubblicato nel 1862 e considerato uno dei più importanti romanzi del XIX secolo. In questo brano, l autore parla di una ragazza alle prese con i cambiamenti della preadolescenza. Dopo la lettura, rispondi alle domande. Un giorno che si guardava per caso nello specchio, parve a Cosette d essere carina, cosa che la gettò in uno strano turbamento. Fino ad allora non aveva pensato al suo viso, si vedeva nello specchio, ma senza guardarsi; e poi le avevano detto tante volte ch era brutta; soltanto Jean Valjean diceva con dolcezza: Ma no, ma no! . Comunque Cosette s era sempre creduta brutta ed era cresciuta in quell idea con la facile rassegnazione dell infanzia, ecco che d un tratto lo specchio, come Jean Valjean, le diceva: Ma no! . Non dormì tutta la notte. Se fossi bella? pensava. Come sarebbe curioso che fossi bella! . E ricordava qualcuna delle sue compagne la cui bellezza faceva colpo in convento, ed ella diceva: Ma davvero sarei come la signorina tale? . L indomani si contemplò di nuovo, ma non per caso, e stette in dubbio: Dove avevo la testa? No, sono brutta . Aveva semplicemente dormito male la notte ed era pallida con gli occhi pesti; non aveva provato una gran gioia la sera prima nel credere alla sua bellezza, ma fu triste a non crederci più; tralasciò di rimirarsi e per più di quindici giorni cercò di pettinarsi voltando le spalle allo specchio. La sera, dopo cena, di solito ricamava in salotto al piccolo punto o a qualche altro lavoro da convento e Jean Valjean vicino a lei leggeva; una volta alzando gli occhi dal lavoro fu tutta sorpresa dall occhiata inquieta rivoltale da suo padre; un altra volta per strada, le parve che qualcuno ch ella non vide sussurrasse alle sue spalle: Bella donna, ma mal vestita . Oh pensò non sono io, io son ben vestita e brutta. Allora portava il cappello di felpa e l abito di merino. Un giorno, finalmente, era in giardino, sentì la povera vecchia Toussaint che diceva: Signore, avete notato come la signorina si fa graziosa? . Cosette non udì la risposta di suo padre, tanto fu turbata dalle parole della domestica; scappò via dal giardino, salì in camera sua, corse allo specchio, da tre mesi non s era più guardata, e gettò un grido: era abbagliata di sé stessa. Era bella e graziosa, non poteva non condividere l opinione di Toussaint e del suo specchio; formata la persona, diventata bianca la carnagione, i capelli lucidi, uno splendore ignoto s era acceso nelle pupille azzurre; in un attimo, come si fa una gran luce, fu convinta appieno della sua bellezza; e gli altri d altronde la notavano; Toussaint lo diceva, il passante evidentemente alludeva a lei; non c era più da dubitare; ridiscese in giardino, credendosi una regina, sentendo cantare gli uccelli, benché fosse inverno, vedendo il cielo dorato, il sole tra gli alberi, fiori nei cespugli, ebbra, fuori di sé, in un indicibile rapimento. Dal canto suo Jean Valjean provava un profondo e indefinibile stringimento di cuore, da qualche tempo infatti contemplava atterrito quella bellezza che ogni giorno appariva più fulgida sul soave volto di Cosette, alba sorridente per tutti, lugubre per lui. Cosette aveva tardato parecchio tempo ad accorgersi della sua avvenenza; ma fin dal primo giorno, questa luce inattesa che sorgeva lentamente, e a gradi avvolgeva tutta la persona della fanciulla, ferì il cupo occhio di Jean Valjean; egli sentì un mutamento in una vita felice, tanto felice che non osava toccarla per tema di spostarvi qualcosa. Quest uomo che unità 3 | La preadolescenza | 89

I colori della Psicologia - volume 2
I colori della Psicologia - volume 2
Secondo biennio del liceo delle Scienze umane