2 - Le capacità cognitive del preadolescente

2. Le capacità cognitive del preadolescente

2.1 Lo stadio operatorio concreto

Secondo la teoria di Jean Piaget  L’AUTORE, p. 15 |, lo sviluppo cognitivo è un processo continuo che inizia sin dalla nascita e che vede nella preadolescenza il momento in cui viene raggiunta la complessità dello stadio finale, da lui chiamato“stadio del pensiero operatorio formale”.

Come abbiamo già visto  unità 1, p. 18 |, negli anni precedenti alla pre­adolescenza, ossia negli anni dell’infanzia, si ha invece lo stadio operatorio concreto. L’ingresso in questa fase, che copre il periodo dai 7-8 anni agli 11-12 anni, si evince dall’acquisizione da parte del bambino della capacità di ragionamento logico. Le sue caratteristiche sono le seguenti:

  • il bambino comincia a spiegarsi la realtà mediante la ragione utilizzando rapporti causali corretti. La mente produce delle vere e proprie operazioni intellettuali e reversibili: sebbene ancora concrete, applicabili cioè al qui e ora, il bambino comprende che a ogni operazione ne corrisponde una inversa, tale per cui è possibile tornare al punto di partenza;
  • il pensiero è meno egocentrico anche se per il bambino è ancora difficile adottare il punto di vista altrui;
  • le azioni mentali si coordinano tra loro, seppure sempre ancorate alla realtà concreta.

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FINESTRE INTERDISCIPLINARI – Psicologia & Neuroscienze

LO SVILUPPO DEL CERVELLO SECONDO LE NEUROSCIENZE

Anche le neuroscienze hanno dimostrato come la maturazione cerebrale affronti una svolta centrale negli anni della preadolescenza, quando il funzionamento dei circuiti neuronali che compongono il sistema nervoso centrale (Snc), diviene sempre più complesso ed efficiente.

Gli studi neuroscientifici, grazie anche a nuove tecniche d’indagine come la risonanza magnetica (Rm), hanno potuto studiare in modo sempre più accurato e approfondito lo sviluppo del cervello, evidenziando come dalla preadolescenza fino alla prima età adulta si verifichino continue modifiche.

In particolare, lo sviluppo del cervello può essere suddiviso in quattro processi:

  • generazione di nuove cellule neuronali (“proliferazione”);
  • formazione di nuove connessioni (“sinapsi”) tra neuroni che permettono la circolazione di informazioni (“sinaptogenesi”);
  • eliminazione dal cervello delle connessioni meno importanti o poco utilizzate (pruning o “sfoltimento sinaptico”);
  • completamento della mielinizzazione, con cui gli assoni delle vie neurali importanti (cioè i prolungamenti delle cellule nervose che conducono gli impulsi verso la periferia) vengono ricoperti da una guaina isolante, la mielina appunto, che li rende più veloci e stabili.

Le indagini sperimentali evidenziano che, dopo la prima ondata di proliferazione in fase prenatale, nell’infanzia, e fino alla tarda adolescenza, si verifica una seconda ondata di proliferazione neuronale, ma parallelamente avviene anche una riduzione. Questa volta però, al contrario di quello che era avvenuto nel periodo prenatale, l’incremento neurale non riguarda il numero delle cellule nervose, ma il numero delle connessioni (sinapsi) tra loro. Tra i 6 e i 12 anni di età, infatti, i neuroni crescono più fitti, ciascuno compiendo dozzine di connessioni con altri neuroni e creando nuove vie per gli impulsi nervosi. La densità di neuroni è massima quando le ragazze hanno circa 11 anni e i ragazzi 12 anni e mezzo, momento in cui è in atto una seria ondata di recisione di connessioni: il pruning sinaptico, cioè lo sfoltimento delle sinapsi scarsamente utilizzate.

Dopo questa fase, si assiste nell’adolescenza a un nuovo periodo di intensa sinaptogenesi. Contemporaneamente continua il processo di pruning sinaptico. I circuiti cerebrali vengono così a essere continuamente ridefiniti e acquistano una sempre maggiore efficienza funzionale attraverso il processo finale di mielinizzazione.

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2.2 Il pensiero operatorio formale

È solo con la preadolescenza che si raggiunge la fase finale e più complessa dello stadio operatorio formale. In questo stadio, che si manifesta dai 12 anni in poi, cominciano a intravedersi capacità di pensiero astratto, ovvero l’abilità di compiere operazioni mentali eseguite su contenuti astratti o formali, non immediatamente percepibili. Il preadolescente è in grado di staccarsi mentalmente dal concreto, partendo dal reale per arrivare a produrre ragionamenti ipotetici e astratti.

Il pensiero del livello operatorio formale viene definito “ipotetico-deduttivo”, perché è in grado di:

  • compiere operazioni logiche su premesse puramente ipotetiche ricavandone le conclusioni logiche;
  • compiere deduzioni e induzioni, ossia stabilire le appropriate relazioni logiche tra fatti specifici e leggi generali;
  • una volta individuati i possibili fattori in gioco in un fenomeno, variarli per verificare quali siano le cause del fenomeno stesso;
  • operare su un piano puramente astratto, verbale, senza supporti materiali. Ciò consente al ragazzo di ragionare su situazioni ipotetiche che non ha mai vissuto in prima persona, ma su cui riesce a costruire ipotesi e ragionamenti complessi.

per lo studio

1. In che cosa consiste lo stadio operatorio concreto?

2. A quale età si manifesta lo stadio operatorio formale?

3. In che cosa consiste lo stadio operatorio formale?


  Per discutere INSIEME 

Provate a riflettere insieme e a fare degli esempi di ragionamenti che possono essere compiuti dai ragazzi grazie alla capacità di pensiero astratto, competenza raggiunta nello stadio operatorio formale.

I colori della Psicologia - volume 2
I colori della Psicologia - volume 2
Secondo biennio del liceo delle Scienze umane