Puntò la lancia in direzione dei selvaggi. «La nostra sola speranza è di tenere un fuoco acceso tutto il giorno, e allora forse una nave può accorgersi del fumo e venire a salvarci e portarci a casa. Ma senza questo fumo dobbiamo aspettare finché una nave capiti qui per caso. Potremmo aspettare degli anni, finché siamo vecchi...»
Si alzò il riso tremulo, argenteo, irreale dei selvaggi, ed echeggiò tra le rocce.
Ralph fu scosso da un impeto di rabbia, e la sua voce divenne stridula. «Ma non capite, cretini dipinti? Sam, Eric, Piggy ed io... non bastiamo. Abbiamo cercato di tenere il fuoco acceso, ma non abbiamo potuto. E intanto voi giocate alla caccia...». Tacque, sconfitto dal silenzio e dall’indifferenza del gruppo di selvaggi dipinti. […]
Jack diede un’occhiata a Ralph e poi ai due gemelli. «Afferrateli.» Nessuno si mosse.
Jack gridò rabbiosamente: «Ho detto: “Afferrateli!”»
Il gruppo dipinto si mosse intorno ai due Sammeric con gesti nervosi e maldestri. […] Ora il gruppo dipinto sentiva che i due Sammeric erano di un’altra specie, sentiva la forza di cui disponeva. I due gemelli vennero buttati a terra in malo modo. […]
Jack si volse a Ralph e gli disse tra i denti: «Hai visto? Fanno quello che voglio io.»
Ci fu silenzio, di nuovo. I gemelli stavano lì, legati da mani inesperte, e la tribù guardava Ralph per vedere che cosa avrebbe fatto. […] La voce di Piggy raggiunse Ralph. «Lasciami parlare.» Egli stava in piedi nella polvere della battaglia, e quando la tribù capì la sua intenzione, le grida acute si mutarono in boati di scherno. Piggy alzò la conchiglia e i boati diminuirono un po’, poi ripresero forza. «Io ho la conchiglia!» gridò Piggy, «vi dico che ho la conchiglia!»”
Ora ci fu un silenzio inaspettato: la tribù era curiosa di sentire che cosa potesse dire Piggy, di divertente. Silenzio, ma nel silenzio uno strano rumore nell’aria, accanto alla testa di Ralph. Egli non ci badò molto, ma ecco di nuovo un sibilo leggero. Qualcuno tirava dei sassi: era Ruggero che li faceva cadere, pur tenendo sempre una mano sulla leva [che teneva ferma il masso posto sopra di loro]. Sotto di lui, Ralph era un arruffio di capelli, e Piggy un sacco di grasso. «Ho questo da dire: vi comportate come un mucchio di bambini.» Si levarono di nuovo i boati di scherno, e cessarono quando Piggy sollevò la bianca, la magica conchiglia. «Che cosa è meglio: essere una banda di selvaggi dipinti come voi, o essere ragionevoli come Ralph?»
Tra i selvaggi si alzò un gran clamore. Piggy gridò di nuovo: «Che cosa è meglio: avere delle leggi e andare d’accordo, o andare a caccia e uccidere?» Di nuovo il clamore, e di nuovo il sibilo di un sasso. Ralph gridò con tutte le sue forze, per superare il clamore: «Che cosa è meglio: la legge e la salvezza, o la caccia e la barbarie?» Ora anche Jack gridava, e Ralph non poté più farsi sentire. Jack si era ritirato in mezzo alla tribù, ed essi erano una massa compatta, minacciosa, irta di lance. Si andava formando tra loro l’intenzione di una carica: quando fossero ben bene eccitati, avrebbero fatto piazza pulita.
Ralph stava di fronte a loro, un po’ da una parte, la lancia pronta. Piggy gli era vicino, e teneva ancora sollevato il talismano, la fragile splendente bellezza della conchiglia. Su di loro si rovesciava una tempesta di clamori, una cantilena magica carica d’odio. A picco sopra di loro, Ruggero, con un senso di pazzo abbandono, si buttò sulla leva con tutto il suo peso.
Ralph udì l’enorme masso assai prima di vederlo. Attraverso la pianta dei piedi percepì una scossa del suolo, e dall’alto della roccia gli giunse un rumore di pietre. Poi una massa rossa, mostruosa, colpì l’istmo, ed egli si buttò a terra, tra gli urli della tribù.
Il masso colpì Piggy di striscio, dal mento alle ginocchia: la conchiglia volò in mille pezzi bianchi e sparì. Piggy senza dir nulla, senza nemmeno un gemito (non ne ebbe tempo) volò giù dalla roccia, di fianco, roteando nel volo. Il masso rimbalzò due volte e si perse nella foresta. Piggy cadde per quindici metri e piombò di schiena sopra quella roccia, rossa, quadrata, nel mare. Le braccia e le gambe di Piggy ebbero qualche contrazione, come quelle di un maiale appena ucciso. Poi il mare respirò di nuovo, con un lungo, lento sospiro; l’acqua ribollì sulla roccia, facendosi da bianca, rosea: e quando di nuovo si ritirò, il corpo di Piggy non c’era più.
Questa volta il silenzio fu completo. Le labbra di Ralph formarono una parola ma non venne fuori nessun suono. Improvvisamente Jack balzò fuori dalla tribù e cominciò a gridare come una furia: «Hai visto? Hai visto? È quello che capiterà anche a te! Son io che l’ho voluto! Non c’è più una tribù per te! La conchiglia non c’è più...» Corse avanti, chinandosi. Malignamente, con piena intenzione, scagliò la lancia contro Ralph. La punta lacerò la pelle e la carne di Ralph sopra le costole, poi la lancia deviò e cadde nell’acqua. Ralph barcollò, provando non dolore ma panico, e la tribù cominciò ad avanzare, gridando tutti ora come il capo. […] Ralph si voltò e corse via. Sentì dietro di sé un gran rumore, come di gabbiani. Obbedì a un istinto che non sapeva di possedere e si buttò da un lato, nella radura, evitando così le lance. Poi si gettò a corpo morto tra le foglie e i cespugli, e la foresta lo nascose.
W. Golding, Il signore delle mosche, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1980 (1ª ed. 1954), pp. 182-186