VERSO LE COMPETENZE

VERSO LE COMPETENZE

CONOSCENZE

1 Scegli il completamento corretto.


a. La legge sul divorzio del 1974 ha permesso:

  • 1 di trasformare il matrimonio in un rapporto di tipo economico.
  • 2 di rendere il legame di coppia una scelta libera.
  • 3 di creare un vincolo assoluto tra due partner.


b. Secondo Jung il periodo che va dai quaranta ai sessantacinque anni:

  • 1 è dominato da una profonda riflessione interiore.
  • 2 è la fase più espansiva della vita.
  • 3 è una fase caratterizzata dalla piena padronanza delle proprie energie.


c. Secondo Dicks il matrimonio:

  • 1 è una relazione statica e obsoleta.
  • 2 è un legame destinato a spezzarsi.
  • 3 è una terapia di coppia naturale.


d. Secondo Freud il modello educativo narcisistico:

  • 1 nasce da una volontà di risparmiare ai figli insuccessi e frustrazioni.
  • 2 nasce dalla consapevolezza che gli insuccessi aiuteranno il figlio a crescere.
  • 3 si manifesta scaricando sui figli le proprie frustrazioni.

2 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).


a. Secondo l’Oms la depressione è in continuo aumento.

  •   V       F   

b. Il tentativo di fuga è una delle possibili risposte al senso di disadattamento che caratterizza l’età adulta.

  •   V       F   

c. Secondo il modello sistemico il paziente designato mantiene l’equilibrio del sistema attraverso il suo sintomo.

  •   V       F   

d. Secondo Philippe Jeammet essere genitori oggi è molto più semplice rispetto al passato.

  •   V       F   

e. La società odierna, grazie ai suoi modelli positivi e gratificanti, riduce il senso di disadattamento dell’adulto.

  •   V       F   

3 Completa le frasi utilizzando le espressioni e i termini elencati di seguito.


assoggettata femminicidio emancipazione gelosia psicologicamente possessiva


Il termine ........................... significa letteralmente “omicidio di una femmina”, ma il suo significato è più ampio. Esso indica infatti tutte quelle situazioni in cui la donna è ..........................., fisicamente e ..........................., a un uomo. Le ragioni di questo fenomeno sono svariate: talvolta l’...........................femminile risulta insopportabile, altre volte si tratta di una ........................... patologica, altre ancora una visione eccessivamente ........................... dell’amore.

LESSICO

4 Fornisci una definizione per ognuna delle seguenti parole o espressioni.


a. Depressione

b. Terapia di coppia

c. Disadattamento

d. Modello sistemico

e. Violenza assistita

f. Incuria

g. Femminicidio

h. Paziente designato

ESPOSIZIONE ORALE

5 Rispondi oralmente alle seguenti domande.


a. In che modo l’emancipazione economica e sociale della donna ha modificato le relazioni coniugali?

b. Per quale motivo essere genitori oggi è più difficile rispetto al passato?

c. Perché secondo Dicks il legame di coppia rappresenta una sintesi dinamica?

d. Quali sono le manifestazioni più estreme dell’inadeguatezza del ruolo genitoriale?

e. Che cosa accade quando i genitori ripongono le loro aspettative sui figli?

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ANALISI E COMPRENSIONE DI UN DOCUMENTO

6 Nel brano che segue assistiamo a una furibonda lite coniugale. La carica di rabbia e di rancore è talmente elevata da rischiare di sfociare in una vera e propria aggressione fisica. I protagonisti sono April e Frank Wheeler, una coppia appartenente alla classe media borghese che ha deciso di traferirsi a vivere a Revolutionary Hill, nel Connecticut occidentale. I due giovani, nel momento del loro incontro, nutrivano entrambi grosse aspirazioni, ma la realtà della vita è tutt’altro che soddisfacente: lui svolge un lavoro ripetitivo e noioso, mentre lei, che sognava di diventare una grande attrice, deve occuparsi dei figli e della casa. Il litigio interviene dopo che April si è esibita in una recita amatoriale che si è rivelata disastrosa. Dopo la lettura, svolgi le attività.


April era seduta tutta rigida davanti allo specchio a togliersi il trucco. Aveva ancora gli occhi rossi e batteva continuamente le palpebre […] “Ciao” fece “Sei già pronto?”. Frank chiuse la porta e le andò vicino, gli angoli della bocca tesi in un’espressione che sperava fosse affettuosa, spiritosa e solidale; […] “Beh” disse “allora direi che non è stato proprio un trionfo eh?” e si infilò con disinvoltura una sigaretta fra le labbra e l’accese facendo scattare con gesto compiaciuto l’accendino. […]

“Senti”, gli disse. “Me lo fai un favore? Ecco vedi…” Parve che dovesse fare appello a tutta la forza della sua esile schiena per impedire alla propria voce di incrinarsi. “Insomma Molly e Shep volevano che dopo uscissimo con loro. Vuoi dirgli che non possiamo? Digli che è per via della baby-sitter o qualcosa del genere”. […]

“Senti”, fece lui, “non cominciare. Ho pensato che poteva essere divertente, ecco tutto. E poi sembrerà un po’ maleducato, non ti pare?”

“Insomma non vuoi farlo”. April chiuse gli occhi. “Bene, vuol dire che lo farò io. Grazie lo stesso.” Il suo volto nello specchio, nudo e lucido di crema detergente, pareva quello di una donna di quarant’anni e tirato come se fosse pronto a subire un dolore fisico.

“Un momento”, le disse Frank. “Non prendertela, va bene? Non ho detto questo: ho detto semplicemente che penseranno che siamo due maleducati, ecco tutto. E lo penseranno di certo, non possiamo farci niente.” […]

Aveva sperato che in macchina April gli si sedesse molto vicino – voleva tenerle il braccio attorno alle spalle, guidando – ma lei si fece piccina rannicchiandosi contro la portiera e voltandosi a osservare le luci e le ombre che si susseguivano lungo la strada. […]

“Perché proprio non ne vale la pena”, stava dicendo adesso Frank, facendo tremolare oltre i cento l’ago illuminato d’azzurro del tachimetro lungo l’ultimo chilometro di Statale. Erano quasi a casa. […] “Voglio dire, è già abbastanza difficile dover vivere tra queste mediocrità suburbane… È già abbastanza difficile vivere fra questa gente senza che dobbiamo farci ferire dal primo imbecille che capita… Ti pare?” Distolse per un attimo lo sguardo dalla strada e, al riflesso al cruscotto, constatò sorpreso che April si era coperta il viso con tutte e due le mani.

“Ho detto di sì, Frank. Va bene Frank. Ma potresti smetterla di parlare, adesso, prima di farmi impazzire?”

Frank si affrettò a frenare, fermando la macchina sulla sabbia della banchina, spegnendo motore e fari. Poi scivolò sul sedile tentando di abbracciare April.

“No, Frank, ti prego non fare così: Voglio essere lasciata in pace. Va bene?”

“Piccola, è solo che vorrei…”

“Lasciami in pace. Lasciami in pace!”

Frank tornò al suo posto e riaccese i fari, ma le sue mani si rifiutarono di compiere i gesti necessari per rimettere in moto la macchina. Anziché farlo se ne stette lì un minuto ad ascoltare il sangue pulsargli nelle tempie.

“Ho l’impressione”, disse alla fine, “che in tutto questo ci sia una buona dose di stupidaggine. Voglio dire, mi sembra che tu stia facendo una bella imitazione di Madame Bovary, e ci sono un paio di cosette che vorrei chiarire. Uno, non è colpa mia se la rappresentazione faceva schifo; due, è certo come la morte che non è colpa mia se tu non ce l’hai fatta a diventare un’attrice, e prima la smetterai con questo melodramma e meglio sarà per tutti; tre, non sono tagliato per la parte del marito borghese sordo e insensibile. Hai tentato di affibbiarmela fin dal primo momento che siamo venuti ad abitare quaggiù, e che mi venga un colpo se sono disposto ad accollarmela, quattro…”

April era scesa dalla macchina. […]

April si appoggiò con le cosce al parafango e incrociò le braccia in una posa di voluta rassegnazione, mentre Frank le puntava e le agitava il dito in faccia.

“Ascoltami bene. Questa volta non te la cavi così a buon mercato, distorcendo tutto quello che dico. Guarda caso, questa è una delle poche volte in cui so di non essere nel torto. Sai che cosa sei quando fai così?”

“Oddio, ma perché non te ne sei rimasto a casa, stasera?”

“Sai che cosa sei quando fai così? Sei malata sei. E dico sul serio!”

“E lo sai cosa sei tu?” Gli occhi di April lo squadrarono da capo a piedi. “Disgustoso sei!”

E poi perdettero il controllo: le braccia e le gambe erano tutte un fremito, i loro volti erano deformati dall’odio, e il calore della lite li spinse sempre più a toccare i rispettivi punti deboli. […]

“Ah, non me l’hai data a bere Frank, mai, ti assicuro. Tutte le tue preziose massime morali, il tuo cosiddetto amore e le paroline dolci… Credi forse che mi sia scordata di quella volta che mi hai preso a schiaffi perché ho detto che non ti avrei perdonato? Ah, l’ho sempre saputo che avrei dovuto essere la tua coscienza e il tuo cuore nonché il tuo punching-ball. Solo perché sei riuscito a mettermi in trappola ti ritieni autorizzato a…”

“Tu in trappola! Tu in trappola! Gesù. Non farmi ridere!”

“Sì, io.” E April si afferrò la clavicola con una mano trasformata in artiglio. “Sì io, io, io. Oh povero illuso. Ma guardati! Guardati e dimmi se anche con tutta la buona volontà del mondo” agitò violentemente il capo e i denti le baluginarono bianchi al chiarore della luna “se anche con tutta la buona volontà del mondo puoi definirti un uomo!”

Frank fece partire un pugno tremante per colpirla alla testa con un manrovescio, e lei si rannicchiò contro il parafango in uno sgraziato groviglio di paura: poi, invece di colpirla, Frank ballonzolò via con una mediocre imitazione del lavoro di gambe di un pugile, e lasciò cadere il pugno, con quanta forza aveva sul tetto della macchina e così per quattro volte – bum, bum, bum, bum! – mentre April stava a guardare.


R. Yates, Revolutionary road, Minimum fax, Roma 2013, pp. 53-55, 59, 65-66, 69


a. In tutte le fasi del diverbio accade che nessuno dei due coniugi sappia frenare la sua frustrazione e la sua rabbia. Discutendo con i compagni prova a individuare le frasi con le quali ognuno dei due ferisce l’altro e genera la sua reazione. Che cosa avrebbe potuto dire di diverso? Per avere una rappresentazione ancora più chiara di quanto accade potrete anche vedere il film che è stato tratto da questo libro: Revolutionary Road (Usa 2008), diretto da Sam Mendez.

I colori della Psicologia - volume 2
I colori della Psicologia - volume 2
Secondo biennio del liceo delle Scienze umane