3 La pragmatica della comunicazione

3. La pragmatica della comunicazione

Negli ultimi decenni linguisti e psicologi si sono interessati sempre di più allo studio della ▶ pragmatica della comunicazione, cioè degli effetti della comunicazione sul comportamento delle persone che interagiscono. Essa implica non solo il linguaggio verbale ma anche fattori non verbali come il linguaggio del corpo.

3.1 I CINQUE ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE

Nel 1967 gli esponenti della Scuola di Palo Alto | ▶ GLI AUTORI | individuarono e definirono cinque assiomi, cioè principi, basilari della comunicazione.
1. Non si può non comunicare. La comunicazione non avviene solo in maniera intenzionale, perché qualsiasi comportamento ha valore di messaggio.
Ciò è vero a tal punto che anche quando la nostra intenzione è esattamente quella di non comunicare, gli altri percepiscono e comprendono comunque il nostro desiderio.
ESEMPIO: se stiamo viaggiando in aereo e ci mettiamo ad ascoltare la musica con gli auricolari, chi è seduto di fianco a noi recepisce il messaggio che non siamo interessati a scambiare due chiacchiere: anche il silenzio è comunicazione. In sintesi, qualsiasi comportamento è comunicazione, perché assume necessariamente un significato per chi lo osserva, al di là dell’intenzione di chi lo attua.
2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione. L’aspetto di contenuto comprende i dati che trasmettiamo, mentre l’aspetto di relazione è costituito dalle sfumature (per esempio l’intonazione) che forniscono informazioni su come i dati vanno interpretati. In altre parole, l’aspetto di relazione è una meta-comunicazionecioè una comunicazione sulla comunicazione stessa; quest’aspetto precisa il tipo di relazione tra gli interlocutori | ▶ APPROFONDIAMO, p. 124 |.
ESEMPIO: la frase «apri la finestra» esprime un contenuto (la richiesta di aprire la finestra) e potrebbe essere pronunciata con tono tranquillo o con tono aggressivo, stabilendo due tipi di relazione diversi con l’interlocutore.
3. La natura di una relazione dipende dall’ordine (“punteggiatura”) delle sequenze di comunicazione tra i soggetti. Questo assioma fa riferimento alla circolarità del processo comunicativo: dal momento che la comunicazione è bi-direzionale non è possibile identificare chiaramente e univocamente relazioni di causa-effetto. Gli interlocutori, tuttavia, tendono a definire la loro relazione secondo attribuzioni di causa-effetto nell’ordine sequenziale dei loro scambi comunicativi.
ESEMPIO: durante una discussione può accadere che un amico diventi di pessimo umore perché l’altro si è arrabbiato, ma può essere che quest’ultimo dica che si è arrabbiato proprio perché il primo ha affrontato la discussione di pessimo umore. A seconda della “punteggiatura” usata cambia il significato dato alle comunicazioni e alla relazione.
4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico sia con quello analogico. Con modulo numerico gli autori si riferiscono al linguaggio verbale, mentre per modulo analogico (cioè per analogia, somiglianza) intendono la comunicazione non verbale. Il corpo e il comportamento trasmettono messaggi non verbali che completano, sostengono e rafforzano ciò che viene detto, oppure lo contraddicono. La gestualità, per esempio, viene spesso utilizzata per far comprendere più chiaramente ciò che viene detto.
5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza. Una relazione è simmetrica quando gli individui sono di pari livello e i loro comportamenti sono reciproci, come, per esempio, nel rapporto di coppia. In una situazione di asimmetria, invece, un individuo occupa una posizione di superiorità e comunica in maniera diversa e complementare all’altro, come nella relazione madre-bambino o insegnante-allievo. Noi tutti comunichiamo in maniera simmetrica in certe situazioni e in modo complementare in altre.

GLI autorI  La Scuola di Palo Alto

Nel 1958 Donald deAvila Jackson (1920-1968), psichiatra statunitense, fondò nella città di Palo Alto in California il Mental Research Institute, un centro di ricerche dedicato allo studio della psicologia e in particolare agli effetti pratici della comunicazione.
Il gruppo di studiosi afferenti all’Istituto fondò la cosiddetta Scuola di Palo Alto, dove vennero sperimentate alcune pratiche innovative in campo psicoterapeutico.
Alcuni dei principali esponenti della scuola, Paul Watzlawick (1921-2007, qui nella foto), Janet Beavin (n. 1940) e lo stesso Donald de-Avila Jackson, pubblicarono nel 1967 il libro Pragmatica della comunicazione, dove delinearono i cinque assiomi della comunicazione.

approfondiamo  I DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE

Talvolta all’interno di rapporti intensi e significativi possono avere luogo dei disturbi della comunicazione.
Uno di questi è stato descritto dallo psicologo e antropologo britannico Gregory Bateson (1904-1980) con il nome di “doppio legame”. Si tratta di un tipo di comunicazione in cui una persona invia messaggi contraddittori e il destinatario si trova così “legato”, fermo di fronte al dilemma riguardo a quale messaggio rispondere.
L’esempio più celebre di doppio legame è quello della frase «Sii spontaneo!», che rappresenta un’evidente contraddizione perché non si può essere spontanei a comando e quindi produce una situazione paradossale. Sebbene si presenti anche nei rapporti cosiddetti normali, Bateson e altri studiosi della Scuola di Palo Alto hanno ipotizzato che all’interno delle famiglie con figli schizofrenici avvengano ripetuti scambi comunicativi di questo tipo (soprattutto tra madre e figlio) e che il figlio risponda con un comportamento conseguente a questa paradossalità.
La psicologia sistemica, orientamento teorico della psicologia sviluppato dal gruppo di Palo Alto, indaga i fenomeni psichici attraverso l’analisi della comunicazione tra le persone, ponendo alla base dei suoi principi il primo assioma della pragmatica per cui tutto è comunicazione. Di conseguenza, una buona comunicazione migliora il benessere delle persone, mentre incomprensioni e conflitti provocano disagio e sofferenza.

per lo studio

1. Spiega che cosa significa il primo assioma della pragmatica della comunicazione: «non si può comunicare».
2. Spiega, aiutandoti con un esempio, la differenza tra “aspetto di contenuto” e “aspetto di relazione” di una comunicazione.


  Per discutere INSIEME 

In classe dividetevi in coppie assegnandovi dei ruoli: in ogni coppia uno di voi effettuerà una comunicazione verbale rivolto al compagno che risponderà, smentendo o confermando ciò che l’altro gli ha appena detto, utilizzando unicamente la comunicazione non verbale (espressioni del volto, comportamento spaziale ecc).

I colori della Psicologia - volume 1
I colori della Psicologia - volume 1
Primo biennio del liceo delle Scienze umane