APPROFONDIAMO - La scolastica

approfondiamo  LA SCOLASTICA

Il termine “scolastica” deriva dal latino medievale scholasticus, che indica colui che, come maestro o come allievo, opera nella schola oppure colui che ha la responsabilità del funzionamento della schola. In epoca umanistica assume una connotazione negativa, assolutizzando uno degli aspetti della cultura medievale, ovvero l’adesione pedissequa al messaggio contenuto in alcuni testi, assunti come auctoritates (“autorità”). Agli inizi del XX secolo viene a indicare il complesso del sapere filosofico e teologico elaborato in epoca medievale tra il IX e il XIV secolo.

Gli esordi della scolastica (secoli IX-XI) sono legati alle scuole monastiche ed ecclesiastiche e sono caratterizzati dalla concordanza tra fede e ragione. Offre un esempio illustre di questa concezione Giovanni Scoto Eriugena (IX secolo), il maggiore filosofo dell’età carolingia, che crede di poter ricostruire razionalmente il disegno creazionistico divino.

Poi, nel vivace clima culturale dell’XI secolo, una parte degli scolastici, tra i quali Anselmo d’Aosta (1033/34-1109), assegna alla ragione e in particolare alla dialettica un ruolo rilevante nella speculazione dogmatica. All’interno della riflessione scolastica si vengono a creare due fazioni contrapposte:

  • i dialettici, da un lato, che sostengono la necessità di applicare i metodi dell’indagine razionale anche alle questioni inerenti alla fede;
  • gli antidialettici, dall’altro, che individuano in simile procedimento un pericolo per l’ortodossia della fede.

Nel corso del XII secolo la scolastica si apre a nuovi testi e autori. L’Occidente latino inizia a conoscere nuovi scritti di Platone e di Aristotele, che hanno un grande impatto culturale. È questo il secolo di Pietro Abelardo (1079-1142) e della scuola di Chartres, che prepara alla nascita delle università. Il linguaggio e la metodologia d’indagine filosofica sono applicati a temi teologici e filosofico-naturali, per cui non si ricorre più solo alla parola biblica per spiegare il mondo naturale e umano ma anche alla ragione.

Nel periodo maturo della scolastica (secoli XIII-XIV) sbocciano le università, che diventano i centri principali della riflessione scolastica, e si diffonde la filosofia di Aristotele. L’ingresso dell’aristotelismo dà vita a posizioni molto diverse. Protagonisti della scena culturale dell’epoca sono due nuovi ordini religiosi, che avanzano interpretazioni diverse del pensiero scolastico:

  • i francescani, il cui massimo rappresentante è Bonaventura da Bagnoregio, che si ispirano a una tradizione neoplatonica-agostiniana e assegnano prevalenza alla componente mistica;
  • i domenicani, il cui principale esponente è Tommaso d’Aquino, che si richiamano alla tradizione aristotelica, evidenziando il ruolo della ragione.

La lotta tra i due ordini per il primato delle rispettive scuole occupa due secoli e può essere annoverata tra le cause del declino del pensiero scolastico.

I colori della Pedagogia - volume 2
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