L’UNITÀ IN BREVE

Le sfide della società contemporanea: genere, globalizzazione e migrazioni

1. Il genere e la costruzione dell’identità

La nostra società è incentrata sulla persistenza di un binarismo di genere, che tende a far coincidere la dimensione biologica del sesso con quella culturale dei comportamenti attribuiti alla maschilità e alla femminilità.

Gli stereotipi di genere tendono a semplificare la complessità e la varietà delle identità di genere e a mantenere le diseguaglianze esistenti tra uomini e donne: sia il contesto familiare, caratterizzato ancora da un modello patriarcale, sia i mass media e la pubblicità contribuiscono a riprodurle.

2. La globalizzazione

La globalizzazione può essere descritta come la crescente interdipendenza economica, sociale e culturale tra tutte le aree del globo, favorita dalle tecnologie di trasporto e comunicazione. È un fenomeno multiforme, che riguarda per esempio la percezione di un annullamento delle distanze tra luoghi geograficamente lontani e l’emergere di una società globale, che prende il posto di tante società basate su singole culture nazionali: simboli e prodotti culturali nati in un paese si diffondono a livello globale.

La globalizzazione è stata criticata (per esempio da parte del cosiddetto movimento no global), soprattutto perché sembra produrre nuove forme di diseguaglianza su scala globale, avvantaggiando ulteriormente i paesi più ricchi e aumentando la dipendenza di quelli più poveri.

3. Le migrazioni e il multiculturalismo

Sebbene i flussi migratori siano sempre esistiti, la globalizzazione ha ampliato questi tipi di fenomeni, accentuando problemi e difficoltà d’integrazione tra popoli e culture diverse. L’Italia, in particolare, che è stata per lungo tempo un paese di emigrati, oggi è divenuto meta di migranti che arrivano da aree geografiche più povere e svantaggiate. Le persone migrano sia in modo temporaneo, sia permanente; inoltre, i migranti possono essere di tipo economico (quindi in cerca di un lavoro migliore) o profughi che scappano da guerre o disastri. Le migrazioni possono avere ricadute positive, perché le differenze culturali arricchiscono i paesi di arrivo, ma anche generare problemi e tensioni, stimolando forme di intolleranza e di razzismo.