Letteratura attiva - volume 1

20 25 30 Laudato si , mi Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. 20-22 O mio Signore, che tu sia lodato per nostra sorella madre terra, la quale ci (ne) nutre e amministra (governa) e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba. Laudato si , mi Signore, per quelli ke perdonano [per lo tuo amore et sostengo infirmitate et tribulatione. 23-24 O mio Signore, che tu sia lodato per coloro che perdonano per amore verso di te e sopportano malattie e sofferenze. Beati quelli ke l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati. 25-26 Beati coloro che le sopporteranno con docilità (in pace), poiché (ka) saranno ricompensati (incoronati) da te, o Altissimo. Laudato si , mi Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a cquelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no l farrà male. 27-33 O mio Signore, che tu sia lodato per nostra sorella la morte del corpo, alla quale nessun uomo vivente può sfuggire: guai a coloro che moriranno in peccato grave; beati coloro che la morte del corpo troverà nella tua grazia (ne le tue sanctissime voluntati), perché la dannazione dell anima (la morte secunda) non li danneggerà (no l farrà male). Lodate e benedite il mio Signore e ringraziatelo e servitelo in grande umiltà. Laudate e benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. 26 incoronati: è la corona della beatitudine eterna, il premio dei buoni. DENTRO IL TESTO I contenuti tematici La bontà del creato Nella prima parte (vv. 1-22) Francesco innalza una lode al Signore per il creato, per ogni singolo elemento della natura, visto come dono di un Dio buono: bon Signore, alla fine del primo verso, è un espressione chiave, che ci fa leggere l intero testo come il ringraziamento a un Dio misericordioso. Gli esseri viventi e gli elementi della natura sono visti come emanazione diretta dell amore divino, come funzionali a un armonia generale di cui l umanità deve gioire e per la quale deve rendere grazie. Gli epiteti frate e sora, riferiti alle creature di Dio, sottolineano il sentimento di fratellanza che unisce ogni persona agli elementi della natura in quanto tutti figli dello stesso Padre. Nella seconda parte (vv. 23-33) il Cantico assume l aspetto di una preghiera penitenziale, cioè marcata dal pentimento e dal dolore per i peccati commessi: la celebrazione gioiosa del creato viene sostituita da uno sguardo su un umanità travagliata, dalla severa ma tranquilla contemplazione della morte e da una meditazione sul destino ultraterreno. Le persone che nella fede (per lo tuo amore, v. 23) sapranno trovare la forza del perdono e sopportare malattie e sofferenze, godranno della Grazia divina e non temeranno sora nostra morte corporale (v. 27); coloro che vivranno ne le peccata mortali (v. 29) andranno invece incontro alla dannazione eterna. Il problema della preposizione per : tre diverse interpretazioni Per comprendere bene il senso delle affermazioni di Francesco, dobbiamo soffermarci più in dettaglio sulla preposizione per (vv. 10 e ss.). Nella parafrasi ne abbiamo dato un interpretazione in senso causale (Dio deve essere lodato a causa delle creature che ha donato al genere umano), ma secondo altri studiosi LA POESIA E LA PROSA DEL DUECENTO / 91

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Dalle origini al Cinquecento