quest epoca, nelle quali compaiono diversi personaggi inquietanti, malati, pazzi, sanguinari. L irrazionale si fa strada Il gusto dell orrido e del macabro infarcisce la produzione tragica e novellistica; i paesaggi lunari e la ricerca dell inusuale dominano la produzione lirica; gli inserti magici, meravigliosi e demoniaci arricchiscono quella epica; l elemento avventuroso e un esasperato individualismo caratterizzano il genere biografico. Il conflitto tra l Io e la realtà può manifestarsi in vari modi: l aggressività, la paura e, soprattutto, il male tipico di questi anni, la malinconia, derivata spesso dall incapacità di conciliare la tensione istintiva, come quella amorosa o sensuale, con il rigore religioso (imposto dall esterno, ma anche, come accade a Tasso, dalla propria coscienza). L unico altro sbocco possibile è costituito dalla presenza, notevolmente accresciuta, delle accademie. Per quanto tali istituzioni finiscano sempre sotto la severa sorveglianza del signore di turno o delle autorità ecclesiastiche, esse svolgono una indubbia funzione di promozione e scambio culturale, favorendo quell aggregazione intellettuale che la corte non può più garantire. Le accademie si propongono finalità diverse tra loro: serie o scherzose, dagli intenti elevati o semplicemente conviviali, la loro attività si risolve spesso in serrati confronti e dibattiti tra gli affiliati su argomenti astratti, del tutto slegati dalla realtà e impermeabili alle sollecitazioni L individuo contro l omologazione Nel secondo Cinquecento viene assai praticata la biografia e, meglio ancora, l autobiografia. Naturalmente non è un caso, poiché questo genere letterario riflette spesso le esperienze esistenziali di personalità bizzarre, insofferenti dell autorità, consapevoli del proprio talento fino al narcisismo. L immagine che ne scaturisce è quasi sempre quella del genio solitario che non sa trovare un punto di appoggio stabile e un identità personale definita e perciò mostra un temperamento selvatico e malinconico, oscillando fra l introversione e l autoesaltazione eroica. In tal modo l artista presenta con compiacimento la propria spavalderia, raccontandosi come un combattente in guerra contro la mediocrità e le piccolezze di chi lo circonda. della storia. Lo stato della vita intellettuale di quegli anni si misura anche da questo. Eppure, non mancano istituzioni destinate ad avere una grande influenza sulla cultura italiana, anche dei secoli successivi. Due casi tra tutti vanno ricordati. Il primo è costituito dall Accademia di Santa Cecilia, fondata a Roma nel 1584, dedicata alla musica; il secondo dall Accademia della Crusca, nata a Firenze nel 1583 e ancora oggi attiva: suo compito è quello di sorvegliare sulla purezza della lingua volgare, separando come fa intendere il nome la farina , cioè la lingua corretta, dalla crusca , cioè le impurità. Il risultato più duraturo della sua azione è la stesura di un Vocabolario (1612), che rappresenta un decisivo strumento per l affermazione del canone trecentesco della lingua volgare. La crisi dell editoria Michelangelo Buonarroti, Biblioteca Medicea Laurenziana, sala di lettura, 1524-1534. Firenze, complesso di San Lorenzo. Anche il mondo dell editoria, che aveva occupato schiere sempre più ampie e influenti di letterati, conosce una crisi molto profonda: si stampano meno libri e la loro qualità si abbassa, assecondando gli interessi di un pubblico più vasto ma meno esigente. In particolare, esauritosi il fervore con cui il mercato aveva accolto la stampa dei classici greci e latini, la produzione libraria è limitata quasi esclusivamente ad argomenti e opere di stampo religioso, dalle agiografie ai libri devozionali alle prediche. L EPOCA E LE IDEE / 741
Letteratura attiva - volume 1
Dalle origini al Cinquecento