Letteratura attiva - volume 1

30 conoscere bene la natura de populi, bisogna essere principe, e, a conoscere bene quella de principi, conviene essere populare.22 Pigli adunque vostra Magnificenzia questo piccolo dono con quello animo che23 io l mando; il quale se da quella fia24 diligentemente considerato e letto, vi conoscerà dentro uno estremo mio desiderio che lei pervenga a quella grandezza che la fortuna e l altre sua qualità le promettono. E se vostra Magnificenzia da lo apice della sua altezza qualche volta volgerà li occhi in questi luoghi bassi, conoscerà quanto io indegnamente sopporti una grande e continua malignità di fortuna.25 22 così come populare: come coloro che tracciano le mappe dei paesi si collocano in basso, in pianura, per osservare le caratteristiche dei monti e delle alture, e per osservare quelle delle pianure salgono sopra i monti, allo stesso modo per conoscere bene le caratteristiche dei popoli bisogna essere un principe e per conoscere quelle dei principi bisogna appartenere al popolo (essere populare). 23 che: con il quale. 24 da quella fia: da quella (cioè dalla Vo- stra Magnificenza) sarà. 25 indegnamente fortuna: sia ingiustamente tartassato da una pesante e costante avversità della sorte. X Le parole valgono apice Può essere la punta di un monte o la cima di una fiamma o ancora il punto più alto di un campanile. Nel linguaggio scientifico è l estremità di una struttura o di un organo come il polmone. Ma la parola apice oggi è usata soprattutto in senso figurato: molti, con grande entusiasmo, dicono di trovarsi «al top ; meglio gioire affermando di «essere all apice . £ Scrivi due frasi contenenti la parola apice con accezione metaforica. DENTRO IL TESTO La consapevolezza dell originalità della propria opera I contenuti tematici La lettera dedicatoria si apre con un orgogliosa affermazione di diversità: Machiavelli intende infatti rivolgersi a Lorenzo de Medici non con i vari ornamenti (r. 5) di solito offerti in dono, ma con l unico patrimonio (supellettile, r. 8) che ha a disposizione, la cognizione delle azioni delli uomini grandi (r. 9). Tale patrimonio nasce da una laboriosa ricerca durata tanti anni, nei quali l autore-mittente dichiara di avere intrecciato l impegno politico personale (la lunga esperienza delle cose moderne, r. 10) e lo studio del passato (la continua lezione delle antiche, r. 10). Dalla fusione di queste esperienze è nato il piccolo volume (r. 12, o l «opuscolo , come Machiavelli lo ha chiamato nella lettera a Vettori del 10 dicembre 1513, T1, p. 634), leggendo il quale Lorenzo potrà acquisire gli strumenti di conoscenza necessari per svolgere una missione epocale: fare uscire Firenze e l Italia dalla crisi in cui sono precipitate. Le scelte stilistiche Uno stile concreto al servizio di un contenuto concreto La novità dell opera è rivendicata da Machiavelli innanzitutto sul piano stilistico, finalizzato non più alla ricerca della piacevolezza retorica, bensì alla riflessione sulla materia (r. 21) e sul subietto (r. 21). Il suo trattato, costato tanti mia disagi e periculi (r. 16), vuole essere il risultato non delle elucubrazioni di un funzionario da tavolino, ma di un esperienza maturata grazie a un personale coinvolgimento fisico e intellettuale. Agnolo Bronzino, Ritratto di Lorenzo de Medici, 1555-1565. Firenze, Galleria degli Uffizi. L AUTORE / NICCOL MACHIAVELLI / 649

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Dalle origini al Cinquecento