T3 - ANALIZZIAMO INSIEME - Ben venga maggio

ANALIZZIAMO INSIEME Ben venga maggio / T3 / Angelo Poliziano, Rime, 122 / Un inno alla gioia di vivere / Durante il Medioevo e il Rinascimento, la festa del Calendimaggio, cioè del primo maggio, sanciva il ritorno della primavera, che i giovani fiorentini accoglievano con processioni colorate, carri addobbati, balli, canti e giostre d armi. A questo evento si lega l occasione di questo componimento, nel quale Poliziano invita a celebrare l arrivo della stagione obbedendo alle leggi dell amore. METRO Ballata con ripresa formata da un quinario e da un settenario in rima baciata (XX) e otto strofe di settenari con schema di rime ABABBX. Ben venga maggio e l gonfalon selvaggio! (vv. 3-13) L esaltazione della primavera va di pari passo con quella della giovinezza, secondo un motivo tipico della lirica umanistica. 5 10 15 (vv. 17-20) Ecco un altro tema caratteristico: il carpe diem. Occorre godere della giovinezza che è destinata prima o poi a svanire. 20 Ben venga primavera, che vuol l uom s innamori: e voi, donzelle, a schiera con li vostri amadori, che di rose e di fiori, vi fate belle il maggio, venite alla frescura delli verdi arbuscelli. Ogni bella è sicura fra tanti damigelli, ché le fiere e gli uccelli ardon d amore il maggio. Chi è giovane e bella deh non sie punto acerba, ché non si rinnovella l età come fa l erba; nessuna stia superba all amadore il maggio. 2 l gonfalon selvaggio: il cosiddetto ma- io , ovvero il mazzo di fiori selvatici che l innamorato appendeva alla porta di casa della donna amata il primo giorno di maggio. 6 amadori: innamorati. 8 il maggio: a maggio. 10 arbuscelli: rami. L immagine dei verdi arboscelli è già al v. 13 della ballata Fresca rosa novella di Guido Cavalcanti. 12 damigelli: giovani corteggiatori. 16 non acerba: non sia per nulla ritrosa. 17 non si rinnovella: non nasce a nuova vita. 19 superba: restia. Le parole valgono acerbo Come l affine acre (anch esso derivato dal latino acer), l aggettivo acerbo designa nel suo primo significato un sapore aspro e pungente. La sensazione, quando mangiamo un frutto acerbo, non è gradevole; e non ci sorprende perciò che questo aggettivo sia usato soprattutto in senso figurato: a nessuno augureremmo il dolore di un «destino acerbo . Indica quale significato assume acerbo nelle seguenti frasi: «Quel calciatore ha talento, ma è ancora acerbo ; «Voglio bene a mio fratello ma ha un carattere un po acerbo ; «Il corpo di quella ginnasta è acerbo . LA POESIA DEL QUATTROCENTO / 507

Letteratura attiva - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento