2 - La rivalutazione della realtà terrena

| 2 | LA RIVALUTAZIONE DELLA REALT TERRENA Un modo nuovo di concepire la vita Senza rinunciare ai valori trascendenti, gli umanisti mostrano, in polemica con la disprezzata mentalità medievale, un diverso atteggiamento verso il mondo esterno, rivendicando il valore e la bellezza dell esistenza terrena. Archiviato l angoscioso sentimento della propria imperfezione, l uomo rappresenta sé stesso sono parole di Pico della Mirandola come «creatura degna di ogni ammirazione , protagonista di un universo liberato da angosce mistiche e preoccupazioni teologiche. Una vita felice è possibile, anche sulla terra, ricca delle bellezze della natura, non più dimora del diavolo , ma regno del piacere e della felicità. Una nuova morale esalta la bellezza giovanile, legittima la gioiosa espressione dei sensi, autorizza il saggio Giuseppe Arcimboldo, Primavera, 1573. Parigi, Museo del Louvre. a studiare, apprezzare e imitare l armonia della natura. Si può dire che prima dell Umanesimo la patria fosse il cielo; ora è la terra, vissuta e goduta senza l ossessione di finalità metafisiche. Se nel Medioevo il corpo era oggetto di disprezzo, adesso assistiamo a un radicale capovolgimento di prospettiva: il piacere non solo non dev essere demonizzato, ma va esaltato come un elemento di realizzazione dell individuo. L Umanesimo cristiano Attenzione, però, a non confondere questa concezione edonistica della vita (aperta, cioè, al godimento dei beni materiali) con un rifiuto della tradizione cristiana. La volontà di non rinunciare al mondo non deve trarre in inganno: la ricerca della felicità terrena, infatti, non esclude affatto la speranza di ottenere quella celeste e la fede religiosa può convivere con la sapienza insegnata dai filosofi antichi. L individuo dell Umanesimo persegue l obiettivo di una beatitudine serena, che realizzi le gioie semplici della vita, pur esprimendo anche amare riflessioni sulla precarietà dell esistenza. Nel trattato De voluptate (Il piacere, 1431) un altro importante umanista, il romano Lorenzo Valla (1407-1457), sostiene, per esempio, che la tendenza al piacere sia insita nell essere umano e che i precetti della morale cristiana non siano in contraddizione con il desiderio di godere della bellezza della vita attraverso i sensi: una lezione, questa, recepita da grandi intellettuali europei, tra i quali l umanista e filologo olandese Erasmo da Rotterdam (1466-1536). Erasmo sostiene infatti la necessità di un rinnovamento radicale della coscienza cristiana. Contro ogni dogmatismo e a favore di una concezione religiosa che si ponga come obiettivo la felicità e non il sacrificio o la privazione, egli mette a nudo le menzogne con cui gli uomini nascondono le bruttezze e i dolori del mondo. In particolare, nell Elogio della follia, egli condanna la corruzione del clero e la religiosità ridotta a vuoti formalismi rituali o a esteriori segni di devozione. Possiamo così parlare di Umanesimo cristiano : lontani dall abbracciare posizioni di ateismo o miscredenza, gli intellettuali quattrocenteschi rivendicano il valore di una nuova sensibilità, poggiata su una concezione ottimistica della natura e sull equilibrio tra razionalità e piacere, purezza del messaggio cristiano e libera ricerca del sapere umano. L EPOCA E LE IDEE / 467

Letteratura attiva - volume 1
Letteratura attiva - volume 1
Dalle origini al Cinquecento