Letteratura attiva - volume 1

50 (rr. 55-65) Compare qui il motivo boccacciano dell arte della parola: grazie a giochi verbali e ad artifici illusionistici, Maso del Saggio abbindola l ingenuo Calandrino, che finisce nella sua rete di inganni. 55 60 65 70 Disse Calandrino: «Dunque dee egli essere più là che Abruzzi .42 «Sì bene, rispose Maso «si è cavelle .43 Calandrino semplice, veggendo Maso dir queste parole con un viso fermo e senza ridere, quella fede vi dava che dar si può a qualunque verità più manifesta, e così l aveva per vere;44 e disse: «Troppo ci è di lungi a fatti miei;45 ma se più presso ci fosse,46 ben ti dico che io vi verrei una volta con esso teco,47 pur per veder fare il tomo a quei maccheroni e tormene una satolla.48 Ma dimmi, che lieto sie tu,49 in queste contrade50 non se ne truova niuna di queste pietre così virtuose? A cui Maso rispose: «Sì, due maniere51 di pietre ci si truovano di grandissima virtù. L una sono i macigni da Settignano e da Montisci,52 per vertù de quali, quando son macine fatti, se ne fa la farina,53 e per ciò si dice egli54 in que paesi di là, che da Dio vengono le grazie e da Montici le macine; ma ècci55 di questi macigni sì gran quantità, che appo noi è poco prezzata,56 come appo loro gli smeraldi, de quali v ha maggior montagne che Monte Morello57 che rilucon di mezza notte vatti con Dio;58 e sappi che chi facesse le macine belle e fatte legare in anella prima che elle si forassero e portassele al soldano, n avrebbe ciò che volesse.59 L altra si è una pietra, la quale noi altri lapidarii appelliamo elitropia, pietra di troppo gran vertù, per ciò che qualunque persona la porta sopra di sè, mentre la tiene, non è da alcuna altra persona veduto dove non è .60 Allora Calandrin disse: «Gran virtù son queste; ma questa seconda dove si truova? A cui Maso rispose che nel Mugnone se ne solevan trovare. Disse Calandrino: «Di che grossezza è questa pietra? O che colore è il suo? Rispose Maso: «Ella è di varie grossezze, ché alcuna n è più e alcuna meno,61 ma tutte son di colore quasi come nero . Calandrino, avendo tutte queste cose seco notate,62 fatto sembianti63 d avere altro a fare, si partì da Maso, e seco propose di voler cercare di questa pietra; ma diliberò64 42 Abruzzi: nella confusa e limitata ge- ografia di Calandrino, indica una regione remota. 43 cavelle: un poco, più o meno. 44 l aveva per vere: considerava vere le parole di Maso. 45 Troppo... a fatti miei: è troppo lontano per me. 46 se più presso ci fosse: se fosse più vicino. 47 con esso teco: con te. 48 pur... satolla: anche solo per vedere quegli gnocchi fare il capitombolo (giù dalla montagna di parmigiano) e farmene una scorpacciata. 49 che lieto sie tu: formula augurale pronunciata per convincere l interlocutore a fornire l informazione richiesta (letteralmente: che tua sia felice ). 50 in queste contrade: qui nei dintorni di Firenze. 51 maniere: tipologie. 52 Settignano... Montisci: colline attorno a Firenze, come più avanti Monte Morello. 53 per vertù... la farina: la cui virtù con- siste nel fatto che, quando sono tagliati in forma di macina, se ne fa la farina. Calandrino non coglie la presa in giro: questo primo tipo di pietra magica è costituto dai grossi massi con cui si fanno le macine cilindriche dei mulini. 54 egli: pleonastico. 55 ècci: c è. 56 appo noi è poco prezzata: presso di noi vale poco. 57 de quali v ha... che Monte Morello: dei quali (smeraldi) ci sono (presso di loro) montagne più grandi di Monte Morello. 58 vatti con Dio: vai con Dio (altro intercalare privo di senso). 59 chi facesse... ciò che volesse: chi facesse delle belle macine e le facesse legare in una collana prima che fossero forate e le portasse al sultano, in cambio di questo dono otterrebbe tutto ciò che volesse. Evidentemente è impossibile legare delle pietre in una collana senza prima averle forate, e dunque è del tutto irreale l ipotesi di poter ottenere in questo modo doni dal sultano. 60 dove non è: questa aggiunta rende la frase di un assoluta ovvietà (nessuno può essere visto in un posto dove non si trovi, indipendentemente dal fatto di avere su di sé una qualche pietra ritenuta magica). Essa però non viene registrata da Calandrino, che infatti poco più avanti parlerà a Bruno e Buffalmacco, semplicemente, di una pietra la qual chi la porta sopra non è veduto da niun altra persona (r. 83). 61 alcuna... meno: qualcuna è più grande, qualcun altra meno. 62 avendo... notate: avendo preso nota tra sé di tutte queste cose. 63 fatto sembianti: fingendo. 64 diliberò: stabilì. L AUTORE / GIOVANNI BOCCACCIO / 443

Letteratura attiva - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento