I GRANDI TEMI

| 1 | La letteratura e il mondo degli uomini Sul suo sepolcro Boccaccio volle che fosse scritto un epitaffio, da lui stesso composto, che si concludeva così: studium fuit alma poesis, ovvero il suo amore fu la poesia che dà vita, nutrimento, energia e, al tempo stesso, ripara dalle sofferenze della vita. Ecco: in questa sintetica affermazione è condensata la sua concezione della vita e della letteratura. Per lui il racconto e l invenzione artistica adempiono a una funzione consolatoria, costituendo una sorta di spazio ameno che diverte e compensa il genere umano delle difficoltà e delle sofferenze affrontate nella vita. Boccaccio non si assume il compito di riflettere sulla verità religiosa o sulla presenza di Dio nel mondo: tutta la sua opera si presenta come il racconto delle passioni, degli amori e delle avventure umane. Egli non ha dogmi da difendere né preoccupazioni trascendenti da assecondare: il suo orizzonte è laico e unicamente volto alla rappresentazione terrena del vivere, nella quale la presenza determinante e imprevedibile della fortuna , ovvero del caso, può essere gestita e controllata dallo spirito d iniziativa e dall intelligenza degli uomini, arbitri del proprio destino. L essere umano infatti deve sì conformarsi alla natura e obbedire alle proprie inclinazioni, ma non per questo deve soggiacere in modo passivo e irrazionale agli istinti, che al contrario vanno disciplinati grazie all uso della ragione. FISSO I CONCETTI LA LETTERATURA PER BOCCACCIO serve a consolare dalle sofferenze presenta una visione laica e terrena del vivere è il mezzo per raccontare il mondo in tutte le sue sfaccettature specchio dell uomo arbitro del proprio destino DAI TEMI AI TESTI: T2 > p. 383 | T3> p. 393 364 / IL TRECENTO

Letteratura attiva - volume 1
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Dalle origini al Cinquecento