Letteratura attiva - volume 1

Le due verità Tuttavia l opposizione temporale getta una luce significativa sulle liriche che seguiranno nel Canzoniere, tutte «portatrici di una doppia verità (Fenzi): da una parte la verità originaria, testimonianza del giovenile errore (v. 3) in cui è caduto il personaggio-poeta; dall altra la verità ultima, che vede e giudica il passato sulla base esemplare di un esperienza esistenziale realmente vissuta: quanto piace al mondo è breve sogno (v. 14). Dilatazione e concentrazione sintattica L andamento sintattico delle due quartine è diverso da quello delle due terzine. Le quartine sono costituite da un unico periodo, il cui verbo principale, spero, compare soltanto al v. 8. perciò un periodo ampio, che copre ben otto versi, e dalla struttura sintattica ricca di proposizioni subordinate (cinque relative: ch ascoltate , ond io nudriva , ch i sono , in ch io piango et ragiono , chi per prova intenda ; una temporale: quand era ; una limitativa: ove sia ). Ciò conferisce al testo un senso di dilatazione e di sospensione. Più semplice, invece, è la sintassi nelle terzine, che formano ciascuna un periodo a sé stante. Nella sua maggiore essenzialità, così, la conclusione assume un tono quasi di sentenza morale. Tuttavia lo sconfinamento del discorso oltre la misura del verso, e dunque un analogo senso di dilatazione della sintassi, è ottenuto nelle terzine dai frequenti enjambement* tra i vv. 9-10, 10-11, 13-14; mentre nelle quartine si può segnalare quello ai vv. 1-2. Il gioco fonico delle allitterazioni Infine, in un testo che programmaticamente presenta il suono e la musicalità del verso come proprio oggetto fondamentale, va sottolineata la razionale selezione sonora compiuta dal poeta. In particolare, significativa è la presenza delle allitterazioni*, come quelle con funzione onomatopeica in s (quasi la resa fonica dei sospiri) ai primi due versi (Voi ch ascoltate in rime sparse il suono / di quei sospiri), in v ai vv. 5-6 (vario vane... van) e 12 (vaneggiar vergogna), in f al v. 10 (favola fui) e in m al v. 11 (me medesmo meco mi), in posizione iniziale, a evidenziare la condanna verso sé stesso e le proprie debolezze. Giotto, L incontro di Gioacchino e Anna, particolare del ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni, 1303-1305. Padova. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE E ANALIZZARE 1 IL PUBBLICO | A chi si rivolge l autore con il Voi del 2 L IO LIRICO E IL PROSSIMO | Perché il poeta dice di 5 posizione tra passato e presente l autore utilizza due volte la figura retorica dell antitesi: in quali versi? v. 1? essere stato per molto tempo favola (v. 10) per la gente? 3 LA LEZIONE | Che cosa ha imparato il poeta? 4 LE SCELTE VERBALI | Indica i verbi relativi al pre- PASSATO E PRESENTE | Per sottolineare la contrap- INTERPRETARE 6 LA CONCEZIONE IDEOLOGICA DEL POETA | Quale visione del mondo e della vita emerge a tuo giudizio nell ultimo verso del sonetto? sente e quelli relativi all esperienza passata. L AUTORE / FRANCESCO PETRARCA / 327

Letteratura attiva - volume 1
Letteratura attiva - volume 1
Dalle origini al Cinquecento