Gli autori e i testi Giovan Battista Felice Zappi | LA VITA | Giovan Battista Felice Zappi nasce a Imola nel 1667. Giunto a Roma dopo aver ottenuto la laurea in Legge all Università di Bologna, esercita con fortuna l avvocatura, ricoprendo an che numerose cariche amministrative e politiche per conto di papa Clemente XI. Nel 1690 è, con il nome di Tirsi Leucasio, uno dei fondatori dell Arcadia. Muore a Roma nel 1719. | LE OPERE | FISSO I CONCETTI Zappi, noto per i versi leggeri e scherzosi, è uno dei fondatori dell Arcadia. Zappi è autore di una produzione quantitativamente contenuta: 55 sonetti e pochi altri componimenti. La sua poesia non è ancora del tutto libera dal gusto secentesco, ma al concettismo tardobarocco mescola elementi languidi e patetici. Zappi è un abile improvvisatore, particolarmente brillante nei versi leggeri e scherzosi. In quell età ch io misurar solea / T1 / Giovan Battista Felice Zappi / L amore tra memoria e sofferenza / Si tratta di un sonetto di ambientazione pastorale, che presenta un topos tra i più ricorrenti nella poesia amorosa: la rievocazione di una passione giovanile. La semplicità dello stile trasmette il senso di un ricordo spontaneo, nascondendo in realtà un accurata elaborazione letteraria. Nella finzione bucolica, a parlare è un pastore. METRO Sonetto. 4 In quell età ch io misurar solea me col mio capro, e l capro era maggiore, io amava Clori, che insin da quell ore maraviglia e non donna a me parea. 8 Un dì le dissi: «Io t amo , e l disse il core poiché tanto la lingua non sapea. Ed ella un bacio diemmi, e mi dicea: «Pargoletto, ah non sai che cosa è amore . 1 In quell età: nell infanzia. 2 capro: capretto. maggiore: più alto. 3 amava: amavo. Clori: tipico nome fem- minile arcadico. 4 maraviglia: una creatura meravigliosa. 6 tanto non sapea: non era in grado di osare tanto. 7 diemmi: mi diede. 258 / IL SETTECENTO Le parole valgono pargolo Derivato del latino parvulus (diminutivo di parvus, piccolo ), pargolo è termine letterario che significa bambino : «la maggiore parte de li uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli (Dante). Nell italiano attuale l uso del termine è per lo più scherzoso e familiare: «sono tuoi quei pargoli così tranquilli? ; «quando nasce il pargolo? . Come aggettivo viene (o, meglio, veniva) utilizzato soprattutto il diminutivo pargoletto: «L albero a cui tendevi / la pargoletta mano (Carducci). Oltre a pargolo, nella lingua italiana esistono altri termini oggi desueti per dire bambino . Ne conosci qualcuno?
Letteratura attiva - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento