SCRIVERE PER... ESPRIMERE

SCRIVERE PER ESPRIMERE DAI TESTI ALLE DEFINIZIONI 1 A 5 10 LEGGI I TESTI Bologna, 7 maggio 1909 Paula mia, sono nuovamente in treno in questa triste stazione, e riprovo l orribile impressione di quando ho visto sparire la tua faccia lacrimosa fra il vapore del treno che spariva. inutile che io mi dica che fra poche ore sarai con papà, e questa sera mangerai a casa, che poi fra poco più di un mese io stesso sarò con voi; non ho in me altro che quel senso doloroso d averti messo sola in un vagone fra estranei, piangente, e d averti visto andar via; un senso come di qualcosa d irreparabile. Sono uscito dalla stazione come un sonnambulo; e mi pareva di dover sempre pensare a qualche cosa, di dover sempre aspettare qualcuno. E questo qualcosa e questo qualcuno eri tu, povero pasticcio mio, e quando me lo portavo a conoscenza e mi dicevo non ho niente da aspettare, non ho da curarmi di nessuno, la Paula è partita , mi sentivo vuoto come una caverna, e dentro mi batteva il senso doloroso di quella brutta impressione. [ ] Tuo, Carlo Carlo Michelstaedter alla sorella Paula, in Epistolario, a cura di S. Campailla, Adelphi, Milano 1983 B 5 28 dicembre [1911] Quale tortura mi reca la fabbrica! Perché ho accettato quando mi si impose l obbligo di andarci a lavorare nel pomeriggio? Ora nessuno mi costringe con la forza, ma mio padre coi rimproveri, Karl1 col silenzio, e io col mio senso di colpa. Della fabbrica non so niente e questa mattina, durante la visita della commissione, giravo intorno inutile e come bastonato. Nego di avere la possibilità di intendere tutti i particolari dell andamento della fabbrica. E quando anche vi riuscissi con infinite domande e molestando tutti gli addetti, che cosa avrei raggiunto? Di queste nozioni non saprei davvero che fare. Franz Kafka, Diari, a cura di E. Pocar, Mondadori, Milano 2001 1. Karl: il cognato. 148

Quaderno di scrittura
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Antologia primo biennio