La luce del futuro - volume C

L epopea di Gilgamesh Non sono stato accolto bene dalla taverniera,6 perché i miei vestiti erano [strappati; 260 ho ucciso orsi, iene, leoni, leopardi, tigri, cervi, stambecchi, bovini ed altre bestie selvagge della steppa; ho mangiato la loro carne, ho buttato via le loro pelli. Possa la sua porta7 essere sbarrata dall angoscia, con pece e bitume8 essa sia resa impermeabile! 265 Per me non c è (stata) protezione alcuna, le mie disavventure mi hanno ridotto in miseria! Utanapishtim parlò a lui, a Gilgamesh: «Perché, o Gilgamesh, vuoi prolungare il tuo dolore?9 Tu, che gli dèi hanno creato con la carne degli dèi e di uomini;10 70 tu, che gli dèi hanno fatto simile a tuo padre e a tua madre, 2 proprio tu, Gilgamesh, ti sei ridotto come un vagabondo ! Eppure, per te un trono è stato deciso nell assemblea degli dèi, mentre per il vagabondo feccia è stata destinata invece di ambrosia;11 i rifiuti e la spazzatura sono per lui come nettare,12 275 egli è vestito di stracci, come una cintura viene buttato via; poiché egli non ha senno né saggezza, egli non possiede intendimento.13 [ ] L umanità è recisa14 come canne in un canneto. 05 Sia il giovane nobile, come la giovane nobile sono preda della morte. 3 Eppure nessuno vede la morte, nessuno vede la faccia della morte, nessuno sente la voce della morte. La morte malefica recide l umanità. 310 Noi possiamo costruire una casa, possiamo costruire un nido, i fratelli possono dividersi l eredità, vi può essere guerra nel Paese, 6. non sono taverniera: nel viaggio alla ricerca di Utanapishtim Gilgamesh era stato trattato male da una donna di nome Siduri, proprietaria di una taverna celeste, che lo aveva scambiato per un vagabondo e un assassino. 7. la sua porta: della taverniera Siduri. 8. pece e bitume: sostanze impermeabili. 9. Perché dolore: il tono con cui Utanapishtim si rivolge a Gilgamesh è quello di un rimprovero. 10. gli dèi uomini: Gilgamesh ha origine semidivina. 11. mentre ambrosia: Utanapishtim ricorda a Gilgamesh che gli dèi gli hanno riservato un trono e l ambrosia, cibo degli immortali, invece che una vita da vagabondo, tra feccia e rifiuti. 12. nettare: bevanda mitica degli dèi. 13. intendimento: capacità di discernimento, saggezza. 14. recisa: tagliata. 51

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Epica