T1 Il pianto di Gilgamesh (da tavola VIII, vv. 1-55)

T1 Audio LETTURA Il pianto di Gilgamesh TRATTO DA tavola VIII, vv. 1-55 LINGUA ORIGINALE accadica Ernest Wallcousins, L uccisione del toro di Ishtar, 1915. Dall incontro tra Gilgamesh ed Enkidu, il figlio della steppa, è nata una grande amicizia, che ha reso i due eroi inseparabili. Insieme compiono imprese memorabili, come l uccisione del mostro Khubaba e del Toro celeste. Gli dèi, tuttavia, riuniti in assemblea, decidono di far morire uno dei due amici, Enkidu, perché colpevole insieme a Gilgamesh di aver superato i limiti dell agire umano. Dopo dodici giorni di agonia Enkidu si solleva dal letto e chiama a gran voce Gilgamesh. L eroe disperato rivolge allora all amico uno straziante lamento funebre. Quando l alba spuntò, Gilgamesh così parlò al suo amico: «Enkidu, amico mio, tua madre la gazzella,1 e tuo padre l asino selvatico ti hanno generato; 5 con il latte degli onagri2 essi ti hanno nutrito; e gli animali della steppa ti hanno guidato per tutti i pascoli. I sentieri, o Enkidu, (che ti hanno portato fino) alla Foresta dei Cedri3 piangano per te, non smettano giorno e notte. Piangano per te gli anziani della spaziosa città, Uruk l ovile;4 10 pianga per te colei che alza la mano, per benedirci dopo la morte; piangano per te gli abitanti della montagna, della collina; l ampia steppa pianga per te come fosse tuo padre; i campi piangano per te come fossero tua madre; piangano per te i cipressi e i cedri, in mezzo ai quali noi abbiamo infuriato la nostra rabbia; 15 piangano per te gli orsi, le iene, i leopardi, le tigri, le gazzelle e i caprioli, i leoni, i tori, i cervi, gli stambecchi, tutti gli animali della steppa. 1. gazzella: Enkidu è definito figlio della gazzella e dell asino selvatico perché è cresciuto in un mondo selvaggio, a contatto con gli animali selvatici. 2. onagri: asini selvatici, animali battaglieri, molto robusti e veloci, caratterizzati dal mantello di un colore tra il rosso e il grigio. 3. Foresta dei Cedri: il giardino sacro del dio Enlil, dio dell atmosfera, custodito dal mostro Khubaba. 4. l ovile: epiteto riferito alla città di Uruk, che ne indica la ricchezza materiale. 45

La luce del futuro - volume C
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