T2 STEFANO ALLIEVI, La crisi dello stato-nazione

Percorsi di educazione civica AGENDA 2030 T2 STEFANO ALLIEVI Audio La crisi dello stato-nazione LETTURA articolo Non ci sono più gli stati di una volta. Nel tempo, come spiega il sociologo Stefano Allievi (n. 1958), le caratteristiche di questo istituto fondamentale sono cambiate radicalmente. Occorre fare i conti con una crisi che viene da lontano, e ha investito la nozione stessa di patria, minando le basi del sentimento di appartenenza che ci lega al Paese di cui siamo cittadini. Sempre più spesso cerchiamo altrove un qualche modo per dire noi , sentendoci parte di una comunità. 5 10 15 20 25 Lo stato-nazione è in crisi. Come ogni cosa, vive dei cicli: nasce, cresce, si sviluppa, muore. Anche le istituzioni. Noi ci eravamo abituati a considerarlo eterno: perché in nome dello stato-nazione abbiamo vissuto intensamente gli ultimi due secoli, in suo nome si sono prodotte emozioni individuali e collettive che hanno lasciato il segno nel nostro immaginario e nella nostra cultura (letteratura, filosofia, musica, poesia, pittura, cinema: tutto si è mobilitato in suo nome, non solo la politica), in suo nome abbiamo lottato, compiuto sacrifici immani, ucciso. La sua storia si intreccia con la storia stessa della modernità: anche attraverso la sua paradossale universalizzazione. Fino alla nemesi1 che ci ha portato a inventare una Società delle Nazioni, e poi una Organizzazione delle Nazioni Unite, con lo scopo non raggiunto, probabilmente irraggiungibile di mettere pace tra di esse, dopo tanti anni di guerre: prima per instaurare gli stati nazionali, poi per farli combattere tra loro. Con lo stato-nazione anche per la coincidenza con altri sviluppi storici e altri miti collettivi è nata la massa, e l ambizione dell omogeneità interna: la leva2 universale per prima, che trasformava ogni uomo, obbligatoriamente, in un soldato al servizio della nazione. Poi sono arrivati, dopo i costi, anche i benefici. La scolarizzazione di massa che anch essa, dopo tutto, doveva servire a meglio servire lo stato. E poi il suffragio universale. E il welfare per tutti, universale anch esso (ed è significativo questo abuso della parola universale per definire dei diritti e doveri attribuiti solo ad alcuni in particolare: i cittadini di quello specifico stato, i membri di quella nazione). Fino alla crisi odierna (dello stato-nazione, e dei suoi sottosistemi), che ci ha fatto accorgere che sotto il manto dell universalità dichiarata stavano ricrescendo i particolarismi reali. Con la crisi dello stato-nazione si è persa anche l idea di patria come di una comunità-rifugio che identificherebbe il nostro noi di riferimento. Quasi fosse un prolungamento naturale della nostra identità individuale, della no- 1. nemesi: atto di giustizia compensativa. 390 2. leva: servizio militare.

La luce del futuro - volume C
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