LA VOCE dei moderni - L’ode al matrimonio di Khalil Gibran

La Bibbia LA VOCE dei moderni L ode al matrimonio di Khalil Gibran Il profeta è una raccolta di poesie dello scrittore libanese Khalil Gibran (1883-1931). Pubblicata nel 1923 a New York, ha molto di religioso sebbene non espliciti l appartenenza ad alcuna fede. Comprende testi a metà tra prosa e poesia su temi molto vari, legati da un filo narrativo: per ogni argomento, un personaggio fa una domanda al Profeta, il quale risponde ricorrendo a un linguaggio metaforico e poetico, cifra di una saggezza visionaria. Accolto con grande entusiasmo, soprattutto presso i giovani, il libro mantiene a distanza di anni un fascino immutato, dovuto all atmosfera sospesa e rarefatta in cui sono calate le massime del Profeta, ma anche al tentativo di realizzare un incontro tra due culture, l orientale e l occidentale. Alla richiesta di parlare del matrimonio, il Profeta replica con la seguente poesia, equilibrata nel delimitare il ruolo di ciascuno all interno di una coppia, ma appassionata nella celebrazione del sentimento d amore. Riemerge, così, lo stesso tema trattato con grande modernità dall autore del Cantico dei Cantici ( p. 23): il rapporto tra l unione creata dalla passione amorosa e l individualità delle persone. Come ha scritto Gianfranco Ravasi, «la profonda identità tra i due, fatti carne della stessa carne, vita della stessa vita, non deve però cancellare la ricchezza della loro singolarità e della loro diversità, anzi la deve esaltare . Da questa prospettiva andrà letta la risposta del Profeta di Gibran alla domanda sul matrimonio, quasi come una sorta di nuovo commento al testo biblico. Siete nati insieme, e insieme sarete per sempre. Voi sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni. Sì, sarete insieme persino nella silenziosa memoria di Dio. Ma lasciate che vi siano spazi nel vostro stare insieme, e lasciate che i venti del cielo danzino tra voi. Amatevi l un l altro, ma dell amore non fatene un vincolo: lasciate piuttosto che vi sia un mare in movimento tra le sponde delle vostre anime. Riempitevi reciprocamente la coppa, ma non bevete da una singola coppa. Datevi l un l altro un po del vostro pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta. Cantate e danzate insieme e siate gioiosi, ma fate che ognuno di voi possa star solo, come sole sono le corde del liuto sebbene vibrino della stessa musica. Datevi il cuore, ma non per trattenervelo l un l altro. Poiché solo la mano della Vita può contenere il vostro cuore. E reggetevi insieme, senza però stare troppo vicini: poiché le colonne del tempio sono collocate a una certa distanza, e la quercia e il cipresso non crescono l uno all ombra dell altro. K. Gibran, Il profeta, trad. it. di G.F. Brambilla, Feltrinelli, Milano 1991 Oswald von Glehn, Borea e Orizia, XIX secolo. 39

La luce del futuro - volume C
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Epica