La luce del futuro - volume C

Virgilio UNIT 1 840 845 850 855 mentre cerca di alzare gli occhi che non riuscivano a stare aperti sviene; la ferita profonda nel petto stride. Tre volte riuscì a levarsi sul gomito, tre volte ricadde sul letto: nell alto cielo cercò con gli occhi erranti la luce, vedendola gemette. Allora Giunone, pietosa del suo lungo dolore e della straziante agonia, mandò giù dall Olimpo Iride, che liberasse l anima che lottava invano per svincolarsi dai legami del corpo. Poiché lei non moriva di giusta morte, decisa dal fato, ma anzitempo, in un accesso d ira, Proserpina non le aveva strappato ancora di testa il biondo fatale capello e non aveva ancora consacrato il suo capo all Inferno e allo Stige. La rugiadosa Iride con le sue penne di croco brillanti contro il sole di mille vari colori volò attraverso il cielo e si fermò su di lei. «Questo capello disse porto e consacro a Dite per ordine divino, e ti sciolgo da queste tue membra . Con la destra strappò il capello: insieme si spense il calore nel corpo, la vita svanì nel vento. Publio Virgilio Marone, Eneide, libro IV, vv. 779-856, trad. di C. Vivaldi, Garzanti, Milano 1990 838. stride: produce un suono acuto e penetrante. 842. straziante agonia: la condizione dolorosa e atroce che precede la morte. 843. Iride: la messaggera degli dèi, nonché dea dell arcobaleno. 844. svincolarsi: liberarsi. 360 847. Proserpina: sposa di Plutone e regina degli Inferi. Gli antichi credevano che fosse lei a recidere un capello biondo dagli uomini che morivano. In tal modo l anima si staccava dal corpo e veniva assegnata all Oltretomba. 849. Stige: fiume che attraversava il mondo infernale. 850. con le sue penne di croco: con le sue penne colore del croco, un fiore violaceo dai pistilli gialli, dai quali si ottiene lo zafferano. Iride è dea dell arcobaleno, il che spiega il riferimento a una moltitudine di colori. 853. Dite: Plutone, dio dell Oltretomba.

La luce del futuro - volume C
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Epica