Eneide Giunone interviene suscitando Giuturna, la ninfa sorella di Turno, affinché trovi un modo per violare il patto: questa ci riesce, con uno stratagemma, e lo scontro riprende furiosamente. Enea viene ferito ma, grazie a un miracoloso medicamento portatogli da Venere, può tornare presto sul campo di battaglia e scontrarsi con Turno ( T9, p. 379). Giove e Giunone assistono allo scontro e stringono un patto solenne: la dea abbandona Turno al suo destino, a condizione che il nuovo popolo che nascerà dall unione di Troiani e Latini porti usanze, lingua e nome di questi ultimi. Enea ferisce con la lancia il suo avversario e lo nisce con furore, vendicando Pallante. La guerra è terminata. I Troiani si possono stabilire nel Lazio (libro XII). 6. I PERSONAGGI Il ruolo dei vinti L Eneide è il poema di un vincitore, Enea, che nella sua vita ha subìto però molte prove dolorose: esule da Troia, vagabondo nel Mediterraneo alla ricerca di una nuova patria, egli conosce il signi cato della scon tta. Molti dei personaggi virgiliani devono il loro fascino proprio al destino di vinti della storia cui li condanna spesso un imprudente coraggio giovanile, complice del Fato. Per esempio, la vergine Camilla, giovane alleata di Turno, è uccisa a tradimento da un guerriero etrusco; Pallante, glio di Evandro, è ucciso da Turno; Lauso, giovane glio di Mezenzio, cade per mano di Enea; i guerrieri troiani Eurialo e Niso muoiono durante una sortita notturna al campo nemico. Nella caratterizzazione dei personaggi dell Eneide prevale, pertanto, una dimensione privata e sentimentale, ancora più evidente nelle gure parentali, che in parte li distanzia dagli eroi omerici: il re Evandro è disperato alla notizia della morte del giovane glio; persino il tiranno etrusco Mezenzio, odiato da tutti, dimostra un tale amore verso il glio Lauso che non può accettarne la morte e cade lui stesso in battaglia per vendicarlo. Le donne non sono da meno nella manifestazione del dolore: valga l esempio di Anna, sorella devota di Didone, o quello dell inconsolabile madre di Eurialo. Henry Bates, Mercurio appare in sogno a Enea per avvisarlo che deve abbandonare Cartagine, incisione, 1886. 315