La luce del futuro - volume C

Virgilio UNIT 1 La pietas e il Fato Il personaggio di Enea, quindi, non costituisce un invenzione: Virgilio, però, gli conferì un carattere originale facendone l eroe della pietas. Questo termine in dica secondo Cicerone «la giustizia nei confronti dei genitori , da cui consegue un atteggiamento devoto nei confronti degli dèi e della patria, che contraddistin gueva gli antichi Romani rispetto ai Greci. La pietas fa perciò di Enea un eroe molto diverso dal violento Achille e dall astu to Odisseo: il troiano assume piuttosto le caratteristiche tipiche del cittadino ro mano, tra cui il rispetto della parola data (fides) e l obbedienza all autorità, nel suo caso rappresentata perlopiù dal Fato, il destino. Il termine latino fatum deriva dal verbo fari, dire , e significa ciò che è stato detto, cioè stabilito per sempre : si tratta di un entità astratta, superiore alla stessa volontà degli dèi che le sono soggetti la quale indirizza l intera materia narrata nell Eneide. Il protagonista dovrà più di una volta rinunciare a passioni e interessi personali per assecondare i disegni superiori del Fato. La centralità del dolore D altra parte, l apparente passività dei personaggi dell Eneide, tragicamente sog getti al destino, costituisce la conseguenza di una concezione dolorosa della storia e dell esistenza umane. Nel libro I, per esempio, Enea contempla commos so alcune rappresentazioni di episodi della guerra di Troia scolpite in un tempio cartaginese e afferma sconsolato: Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt («Sono le lacrime delle cose e le cose mortali toccano la mente , v. 462). Per rendere questa immagine inedita, lo scrittore Vittorio Sermonti traduceva la prima parte del verso: «piange la storia ; prima di lui il latinista Augusto Rostagni: «la storia è lacrime . Il tema storico e politico Un importante aspetto dell originalità di Virgilio rispetto al modello omerico è an che nel motivo encomiastico teso a glorificare un intera famiglia, la gens Iulia. Enea, infatti, è figlio della dea Venere e di Anchise: in tal modo, l intera famiglia Le ferite dell eroe Questo affresco oggi è conservato nel Museo archeologico nazionale di Napoli, ma proviene da un triclinium (sala da pranzo) di un abitazione di Pompei dove fu dipinto per ricordare a tutti gli ospiti le gloriose origini della storia di Roma. L Enea che ammiriamo non è un eroe invulnerabile: quest opera, tratta da un episodio dell ultimo libro dell Eneide, descrive un uomo ferito, profondamente legato agli affetti che lo sostengono come il figlio Ascanio, che piange accanto a lui e aiutato dalla madre Venere, che in questo episodio porge al medico le erbe per guarirlo, a compiere il destino di Roma. Enea ferito, affresco proveniente da Pompei, I secolo a.C. 308

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Epica