La luce del futuro - volume C

Omero UNIT 2 220 225 230 235 240 245 se avesse saputo che i bellicosi figli degli Achei l avrebbero portata di nuovo a casa e in patria. Ma certo la spinse un dio a compiere l ignobile azione: non da prima ebbe chiaro nell animo l accecamento funesto, da cui venne il primo dolore anche a noi. Ma ora che hai elencato i segni chiarissimi del nostro letto, che non ha veduto alcun altro mortale, ma soli tu ed io e un altra ancella, Attoride, che mio padre mi diede allorché venni qui, colei che a noi custodiva le porte del solido talamo, ora hai convinto il mio animo, benché tanto duro . Disse così e in lui suscitò ancor più la voglia di piangere: piangeva stringendo la sposa diletta, accorta. Come appare gradita la terra a coloro che nuotano e di cui Posidone spezzò la solida nave, sul mare, stretta dal vento e dal duro maroso: e pochi sfuggirono all acqua canuta nuotando alla riva, e la salsedine s è incrostata copiosa sul corpo, e toccano terra con gioia, scampati al pericolo; così le era caro lo sposo, guardandolo. Non gli staccava più le candide braccia dal collo. Aurora dalle rosee dita sarebbe spuntata che ancora piangevano, se la dea glaucopide Atena non avesse pensato altre cose: fece lunga alla fine la notte, trattenne Aurora dall aureo trono vicino all Oceano, non le fece aggiogare i cavalli dai piedi veloci che portano agli uomini il giorno, Lampo e Fetonte, i puledri che portano Aurora. Omero, Odissea, libro XXIII, vv. 163-246, trad. di G.A. Privitera, Mondadori, Milano 2015 222. Ma certo... azione: con questa spiegazione Penelope solleva Elena dalle proprie responsabilità e dall accusa che le veniva universalmente rivolta di essere stata la causa della guerra di Troia. 225. segni chiarissimi: le caratteristiche esatte. 300 233-234. coloro che nuotano... nave: i naufraghi. 236. acqua canuta: acqua bianca per la schiuma. 237. copiosa: abbondante. 242. glaucopide: dagli occhi azzurri. 243-246. trattenne... Aurora: Atena prolun- gò la notte impedendo che l alba arrivasse. Aurora, raffigurata come una fanciulla dalle dita rosee e dal trono dorato (si tratta di allusioni ai colori del mattino), era una divinità che sorgeva dalle acque dell Oceano su un carro trainato da due cavalli, Lampo e Fetonte.

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Epica