La luce del futuro - volume C

Omero UNIT 1 SPECCHI di CARTA Il momento della resa dei conti rappresenta la massima soddisfazione per un guerriero, nel mondo greco e nella poesia epica di ogni civiltà. Lo scontro finale tra Ettore e Achille è, per questo, la scena di guerra più importante e spietata dell Iliade e anche, per Achille, l occasione della vendetta per la morte del carissimo Patroclo. I due eroi, i più forti tra gli eserciti che si scontrano a Troia, così diversi per indole, eppure costretti dalla guerra a un comune destino di odio e di lotta, si trovano finalmente soli sul campo di battaglia e si misurano in uno scontro memorabile, che non lascerà scampo al perdente e significherà gloria eterna per il vincitore. Nel momento più teso e concentrato del poema, le parole di Ettore morente condensano il nucleo dell eroismo antico: compiere qualcosa di grande per essere ricordati in futuro, in modo da avere dato un senso alla propria esistenza. Peter Paul Rubens, Achille vittorioso su Ettore, 1630-1632. ANALISI Il ruolo degli dèi Una lunga fuga attorno le mura, ripetuta ritualmente per tre volte, e l intervento traditore della dea Atena ci preparano all ultimo scontro tra Ettore e Achille. Prima che a decidere le sorti sia la spietatezza delle armi, infatti, dominano ancora sentimenti umani, soprattutto la paura di Ettore. La dilatazione dei tempi non corrisponde soltanto a una precisa tecnica, tesa ad aumentare la Spannung (il momento di massima tensione) della narrazione, ma è anche un grande segno di realismo: l iniziale ritrosia di Ettore non è codardia, semmai dimostra un forte attaccamento alla vita e la sua vocazione agli affetti privati, che l eroe aveva espresso nell ultimo incontro con Andromaca e il figlioletto Astianatte (libro VI). Il guerriero, condannato a una morte precoce e gloriosa, testimonia così una debolezza che lo rende più simpatico e più umano. Il passaggio alla fase successiva, pertanto, è deciso da Zeus, che all inizio della quarta corsa attorno alle mura pesa le sorti di entrambi gli eroi: il giorno segnato di Ettore inclinò verso il basso, / se n andava a casa di Ade, Febo Apollo l abbandonava (vv. 212-213). L esito del duello è così predeterminato: il figlio di Priamo dovrà andare incontro al proprio destino. Il successivo intervento di Atena, infatti, teso a incoraggiare Achille prima dello scontro e a raggirare Ettore, che viene indotto a credere di avere accanto il fratello Deifobo (vv. 226246), ha tutto il sapore di una congiura degli dèi contro il troiano. Rispetto all ambiguità della dea, le parole di apprezzamento di Ettore verso il fratello colpiscono per la loro sincerità (Deifobo, a me sempre sei stato di molto il più caro / di tutti i fratelli, che Ecuba e Priamo dettero alla luce, vv. 233-234). L umanità dello sconfitto Nel momento in cui Ettore si decide ad affrontare la furia dell avversario tanto temuto, si profila più chiaramente la contrapposizione tra un Achille feroce e implacabile (vv. 261-272) e la dolente complessità della personalità del troiano, alla descrizione della quale Omero riserva un attenzione particolare. Il poeta delinea la parabola dei suoi stati d animo facendo emergere, durante lo scontro decisivo, una graduale evoluzione dalla sicurezza manifestata in 170

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Epica