La luce del futuro - volume C

Iliade 360 per quanto bravo, t ammazzeranno alle Porte Scee . Mentre così gli diceva, l ora della morte l avvolse, l anima volò via dalle membra e se ne scese nell Ade, rimpiangendo il proprio destino, lasciando la forza e la giovinezza. L ultimo oltraggio Achille chiede ai Greci di continuare l attacco contro la città, ma il pensiero del cadavere di Patroclo, ancora insepolto, lo spinge a tornare e a compiere l ultimo oltraggio al corpo di Ettore. 395 400 Disse, e meditava un oltraggio contro Ettore divino. Forò i tendini dietro l uno e l altro piede, tra calcagno e malleolo, vi passò le cinghie di cuoio, che poi legò al carro, lasciò penzolare la testa, salito quindi sul carro e caricate le belle armi, sferzò per farli partire, né contro voglia presero il volo. Intorno a lui, trascinato, s alzò un polverone; si sparsero i capelli neri, era immersa tutta nella polvere la testa poco prima bellissima: quel giorno Zeus ai nemici concesse di farne scempio nella sua stessa terra nativa. Omero, Iliade, libro XXII, vv. 188-213, 224-363, 395-404, trad. di G. Cerri, Rizzoli, Milano 2015 Donato Creti, Achille trascina il corpo di Ettore attorno alle mura di Troia, 1710 ca. 358-360. Bada Porte Scee: Ettore, sconfitto e agonizzante, profetizza ad Achille la sua futura morte. Una freccia scagliata da Paride, guidata da Apollo, lo avrebbe colpito al tallo- ne, l unico suo punto vulnerabile. 395. meditava un oltraggio: pensava a co me oltraggiare, offendere ulteriormente il cadavere di Ettore. 398. lasciò penzolare: lasciò che toccasse il terreno. 400. sferzò: i cavalli (sottinteso), in modo da far partire il carro. 169

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Epica