La luce del futuro - volume C

Iliade 200 205 210 215 220 225 230 a lui solo mostrandosi; degli altri, nessuno vedeva. Trasalì Achille, si volse, e subito riconobbe Pallade Atena: terribili gli apparvero gli occhi di lei; e, articolando la voce, le rivolgeva parole che volano: «Perché mai sei venuta, figlia di Zeus portatore dell egida? Forse per assistere al sopruso di Agamennone Atride? Ma io te lo dico, e credo proprio che questo avverrà: per le sue prepotenze, presto perderà la vita! . A lui disse di rimando la dea dagli occhi azzurri, Atena: «Io sono venuta a frenare il tuo slancio, se mi obbedisci, giù dal cielo; mi ha mandato la dea dalle bianche braccia, Era, ambedue amando in cuor suo egualmente e avendone cura. Ma su, metti fine alla lite, non estrarre la spada con la tua mano; ingiurialo invece a parole, digli come andranno le cose; infatti così ti predìco, e questo avrà compimento: ci saranno un giorno per te splendidi doni, tre volte più numerosi, a causa di questo sopruso; ma tu frenati, prestaci ascolto . A lei di rimando diceva Achille dal piede veloce: «Rispettare la vostra parola è necessario, o dea, anche se uno è molto adirato nel cuore; infatti è meglio così: chi obbedisce agli dèi, questi molto lo ascoltano . Disse, e trattenne la mano possente sull elsa d argento, spinse indietro nel fodero la grande spada, non negò obbedienza all ordine di Atena; questa tornò sull Olimpo, alla casa di Zeus portatore dell egida, tra gli altri dèi. Ma il Pelide di nuovo, con parole oltraggiose, si rivolgeva all Atride, non desisteva ancora dall ira: «Avvinazzato, tu che hai lo sguardo del cane, ma il cuore di un cervo, mai di armarti alla guerra insieme all esercito, né di appostarti in agguato con i più forti degli Achei ti senti il coraggio nell animo: questo ti sembra la morte. Certo che è molto più comodo, nello spazioso accampamento acheo, rapinare premi a chiunque parli diverso da te. Sei un re che divora il suo popolo, poiché comandi su gente da nulla: se no adesso, figlio di Atreo, era l ultima volta che insolentivi! Ma ti dirò una cosa, e farò un gran giuramento: 199. Trasalì: sussultò per lo spavento e la sorpresa. 200. Pallade: tipico epiteto di Atena come lanciatrice d asta . 201. parole che volano: le parole nell epica omerica sono definite, con un epiteto ricorrente, alate , volanti (in greco pter enta). 202. egida: lo scudo ricoperto della pelle della capra Amaltea, che aveva allattato Zeus da piccolo. 206. la dea dagli occhi azzurri: epiteto formulare di Atena. 214. sopruso: prepotenza. 219. elsa: l impugnatura della spada. 225. cuore di un cervo: i cervi erano considerati animali paurosi, pronti a scappare alla vista dell uomo o di un predatore. 231. gente da nulla: Achille considera gli Achei di nessun valore perché non si oppongono all arroganza di Agamennone. 127

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Epica