La luce del futuro - volume C

Omero UNIT 1 IL CLASSICO te, che riferisce i fatti senza esprimere giudizi, si chiede pertanto: Ma chi fu, tra gli dèi, colui che li spinse a contesa? (v. 8). Con questa domanda il poeta introduce la ricostruzione degli antefatti, ripercorrendo le circostanze del litigio grazie a un lungo flashback (o analessi). Tutto ha inizio con l arrivo del sacerdote troiano Crise alle navi greche. I suoi toni sono quelli umili di un supplice, che si rivolge agli Achei disposto a tutto pur di riavere la figlia (liberate a me la figlia amata, accettate il riscatto, / onorando il figlio di Zeus, Apollo saettatore, vv. 2021). Nonostante l assemblea sia favorevole alla restituzione di Criseide al padre, Agamennone dimostra di non avere comprensione né dell opinione degli altri guerrieri né delle ragioni del troiano. Il capo dell esercito greco non solo non acconsente a privarsi della ragazza avuta come bottino di guerra, ma si rivolge in modo irrispettoso a Crise intimandogli di non presentarsi più alle navi (vv. 26-32) e prefigurando il destino di schiava e concubina che toccherà in sorte alla figlia. Si macchia così del peccato di tracotanza e prepotenza, in greco indicato con la parola hybris: la sua arroganza è tale da disdegnare una decisione presa collettivamente e, soprattutto, da offendere un sacerdote e, con esso, il dio del quale egli amministra il culto, fatto che non può restare impunito. L ira di un dio Mentre cammina sulle rive del mare di ritorno verso Troia, infatti, Crise invoca sugli Achei la vendetta di Apollo (vv. 37-42) e la discesa del dio dall Olimpo, adirato nel cuore (v. 44) e simile alla notte (v. 47). Si tratta, dunque, di nuovo di ira, ma l ira di un dio è più potente di quella di un mortale e si manifesta nella pestilenza che affligge il campo greco. Sono le frecce di Apollo a colpire gli animali e gli uomini determinando il contagio del morbo maligno (v. 10): All inizio colpiva i muli ed i cani veloci; / ma poi, su loro stessi scagliando il dardo appuntito, / li bersagliava: senza posa, fitti, bruciavano i roghi dei morti (vv. 50-52). Con questa descrizione cupa di malattia, cadaveri, morti e avvoltoi il poeta introduce immediatamente il suo pubblico sul campo di battaglia sanguinoso dell Iliade. LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. La gerarchia. Chi ha il ruolo più alto nell esercito greco a Troia? a Achille. b Agamennone. c Il Pelide. d Menelao. 2. Un nome antico. Chi sono gli Achei? 3. Il figlio di Peleo. Quali sono le conseguenze dell ira 7. Il sacerdote al cospetto del re. Crise si reca da Agamennone con le bende sacerdotali intorno allo scettro d oro. Che cosa significa questo gesto? a Affronto e sfida. b Umiliazione e supplica. c Scambio di doni tra pari. d Tradimento. 8. Epiteti. Individua gli epiteti riferiti ad Achille, Apollo e agli Atridi. Quali appartengono all area semantica della regalità? di Achille? 4. Una supplica inascoltata. Che cosa chiede il sacerdote Crise ad Agamennone? 5. Il re tracotante. In che modo si rivolge Agamennone a Crise? ANALIZZARE E INTERPRETARE 6. Thanatos. In che modo è toccato il tema della morte? 122 PARLARE E SCRIVERE BENE 9. Il vocativo. Il proemio di un poema richiede sempre l invocazione di una Musa: Canta, o dea (v. 1), dice Omero nell Iliade. Quando ci rivolgiamo a qualcuno per catturarne l attenzione facciamo uso di una funzione vocativa. Quello che in analisi logica è indicato con il nome di complemento di vocazione, non può essere considerato un complemento vero e proprio, poi-

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Epica