La luce del futuro - volume C

Iliade 50 CLASSICO IL 45 di tori o di capre, esaudisci a me questa preghiera: che i Danai paghino le mie lacrime sotto i tuoi strali! . Così diceva pregando; lo ascoltò Febo Apollo e scese giù dalle cime d Olimpo, adirato nel cuore portando l arco sulla spalla e la faretra tutta chiusa; tintinnarono le frecce sulle spalle di lui adirato, mentre si muoveva; scendeva simile alla notte. Poi si fermò a distanza dalle navi e vibrò un dardo: sinistro fu il sibilo dell arco d argento. All inizio colpiva i muli ed i cani veloci; ma poi, su loro stessi scagliando il dardo appuntito, li bersagliava: senza posa, fitti, bruciavano i roghi dei morti. Omero, Iliade, libro I, vv. 1-52, trad. di G. Cerri, Rizzoli, Milano 2015 41. esaudisci a me: esaudiscimi. 42. i Danai: i Greci, che traevano questo nome da Danao, re di Argo. strali: frecce. 43. Febo: tipico epiteto di Apollo, che vuol dire luminoso . 47. scendeva simile alla notte: Apollo che scende silenzioso a seminare morte nell accampamento greco è paragonato alla notte che scende cupa e ricopre ogni cosa. 52. i roghi dei morti: i cadaveri degli appestati venivano bruciati per limitare il contagio. SPECCHI di CARTA L Iliade non ha un esordio pacifico: la prima parola che compare nell originale greco del poema è proprio ira , rabbia (menin). C è chi ha sostenuto che la letteratura greca, e quindi la letteratura occidentale, non potesse nascere che in questo modo, con un litigio tra due uomini (Achille e Agamennone), a causa di una donna, durante una guerra. Ma, in generale, in tutti i primi versi del poema dominano i senti- menti violenti, le passioni rovinose, i comportamenti oltraggiosi e sacrileghi. La magnanimità sembra bandita, sostituita dal risentimento e dallo sdegno rancoroso. Come in un romanzo senza consolazioni e senza retorici appelli alla correttezza e al rispetto reciproco: gli eroi sono così, ci dice Omero. E a noi lettori, per il momento, basti questo per immergerci nella spirale travolgente degli eventi. ANALISI Un inizio in medias res Il proemio di un poema epico consta di due componenti principali: l invocazione alla Musa (in latino invocatio) e l esposizione dell argomento (propositio o protasi). Nell Iliade esse sono entrambe presenti nel primo verso: Canta, o dea, l ira di Achille figlio di Peleo. L attacco della narrazione è solo ai vv. 6-7 (dal primo istante in cui una lite divise / l Atride, signore di popoli, ed Achille divino), che individuano il momento preciso a partire dal quale il poeta ricostruisce le vicende. L Iliade comincia, dunque, in medias res, cioè nel pieno svolgimento dell azione: la guerra di Troia è giunta al decimo anno. A determinare l avvio del poema, però, non è l antefatto mitico dell inimicizia tra Greci e Troiani, né un indagine dei loro contrapposti interessi economici. La hybris di Agamennone Il poema prende le mosse, invece, da un sentimento umano, l ira di Achille, la rabbia di un eroe ferito nel suo orgoglio. Si tratta di un sentimento di rancore covato a lungo, anomalo perché non è rivolto a un nemico, ma al proprio comandante e, indirettamente, ai compagni d armi. Nell epica le azioni degli uomini non sono mai sufficienti a spiegare gli eventi terreni. Il narratore onniscien- 121

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Epica