Le origini della Letteratura

La letteratura delle origini | UNIT 2 Graham Faulkner interpreta Francesco d Assisi nel lm di Franco Zeffirelli Fratello sole, sorella luna (1972). non cancella una visione della vita armoniosa e felice né il sentimento di serena simbiosi con cui viene concepito il rapporto con il creato. La realtà in cui viviamo ci dice tuttavia che la terra è piena di crimini e di orrori, dominata com è da egoismi e brutalità. Soprattutto per questo le parole del Cantico ci riguardano ancora, spronandoci a un abbraccio gratuito con il prossimo, con la natura e con tutti i suoi figli. Per altro verso, però, al di là del nostro personale rapporto con la fede, il caldo invito all amore può risuonare anche come un monito a riflettere: su ciò che noi uomini stiamo facendo di e in questo mondo. Analisi 70 La bontà del creato Nella prima parte (vv. 1-22) Francesco innalza una lode al Signore per il creato, per ogni singolo elemento della natura, visto come dono di un Dio buono: bon Signore, alla fine del primo verso, è un espressione chiave, che ci fa leggere l intero testo come il ringraziamento a un Dio misericordioso. Gli esseri viventi e gli elementi della natura sono visti come emanazione diretta dell amore divino, come funzionali a un armonia generale di cui l uomo deve gioire e per la quale deve rendere grazie. Gli epiteti frate e sora, riferiti alle creature di Dio, sottolineano il sentimento di fratellanza che unisce l uomo agli elementi della natura in quanto tutti figli dello stesso Padre. La salvezza e la dannazione Nella seconda parte (vv. 23-33) il Cantico assume l aspetto di una preghiera penitenziale, cioè marcata dal pentimento e dal dolore per i peccati commessi: la celebrazione gioiosa del creato viene sostituita da uno sguardo su un umanità travagliata, dalla severa ma tranquilla contemplazione della morte e da una meditazione sul destino ultraterreno. Gli uomini che nella fede (per lo tuo amore, v. 23) sapranno trovare la forza del perdono e sopportare malattie e sofferenze, godranno della Grazia divina e non temeranno sora nostra morte corporale (v. 27); coloro che vivranno ne le peccata mortali (v. 29) andranno invece incontro alla dannazione eterna. Il problema della preposizione per Per comprendere bene il senso delle affermazioni di Francesco, dobbiamo soffermarci più in dettaglio sulla preposizione per (vv. 10 e seguenti). Nella parafrasi ne abbiamo dato un interpretazione in senso causale (Dio deve essere lodato a causa delle creature che ha donato agli uomini), ma secondo altri studiosi essa introdurrebbe un complemento d agente (come il par francese: Dio deve essere lodato dalle sue creature). Una terza interpretazione intende il per come preposizione strumentale (Dio deve essere lodato attraverso, per mezzo delle sue creature: complemento di strumento o di mezzo). Senza pretendere di riuscire a sciogliere questa intricata questione interpretativa, possiamo forse ritenere che tutte e tre queste sfumature siano accettabili in relazione al significato generale del testo.

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Antologia primo biennio