T2 - Chrétien de Troyes, La notte d’amore di Lancillotto e

La letteratura delle origini | UNIT 1 T2 Audio LETTURA Chrétien de Troyes La notte di Lancillotto e Ginevra, miniatura da Le Livre de Lancelot du Lac, 1316 ca. La notte d amore di Lancillotto e Ginevra Tratto da Lancillotto o il cavaliere della carretta Lingua originale d o l Per liberare Ginevra, la moglie di re Artù fatta prigioniera da un cavaliere straniero di nome Meleagant, si muovono diversi cavalieri della Tavola Rotonda. Tra questi c è Lancillotto, che, spinto dall amore, riesce a restituirle la libertà. Ma la regina non vuole saperne di lui, perché l ha visto esitare per un istante a salire sulla carretta dei condannati a morte, gesto che signi ca la perdita dell onore: l amore del cavaliere per la sua dama deve essere privo di remore. Ma quando Lancillotto, disperato per il ri uto, tenta il suicidio, Ginevra non gli nasconde più il sentimento che anch essa prova per lui: ora è nalmente disposta a ricambiare l amore. 5 10 15 20 (G HFFR LQ QH FKH /DQFLOORWWR DUULYD DO FDVWHOOR 6DOXWD LO UH FKH OR DFFRJOLH FRQ grandissima gioia e lo accompagna dalla regina. Questa volta lei non distoglie lo sguardo.1 Riceve il cavaliere senza nascondere tutta la sua felicità. Discorrono a lungo di tutto ciò che dà loro piacere. La materia non manca: Amore ne dà loro in abbondanza. Quando Lancillotto vede che anche la regina è felice in sua compagnia, abbassa la voce e dice: «Signora, mi chiedo perché l altro giorno mi guardaste in quel modo, quando mi vedeste e non mi diceste una sola parola. Mi avete dato quasi la morte. Non fui abbastanza ardito da chiedervene il motivo, come faccio adesso. Signora, sono pronto a espiare, mi basta che mi indichiate per quale colpa sono stato così punito . La regina gli rispose: «Ma come? Non avete avuto forse vergogna della carretta? Non avete forse esitato? Assai di malavoglia vi saliste dopo un incertezza di qualche istante. In verità è per questo che non ho voluto parlarvi né guardarvi . «Un altra volta, Dio mi guardi dal ripetere un simile misfatto, e che non mi faccia grazia se non avete tutte le ragioni. Signora, in nome di Dio, accettate da me l ammenda d onore2 e ditemi, ve ne prego, se pensate di perdonarmi presto . «Amico mio, siete mondato dalla colpa ,3 dice la regina, «completamente. Vi perdono di tutto cuore . 1. Questa volta lei non distoglie lo sguardo: diversamente dal primo incontro, quan- 48 do si era manifestata fredda e scostante. 2. l ammenda d onore: le scuse in nome del valore cavalleresco dell onore. 3. mondato dalla colpa: perdonato.

Le origini della Letteratura
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Antologia primo biennio