La luce del futuro - volume B

I generi UNIT 1 Le maschere del poeta SPECCHI di CARTA A che cosa serve la poesia? Prima delle risposte, nel testo di Majakovskij conta la domanda. Una domanda che, prima o poi, chiunque scriva o legga versi si è sentito porre. Perché farlo? Non è meglio lavorare, imparare una lingua, viaggiare? Nessuno lo impedisce, per la verità, e i poeti vivono come chiunque altro; anzi, le loro esperienze spesso diventano la vera fonte di ispirazione, il combustibile che accende i componimenti. Certo la poesia non offre vantaggi materiali, e non ha ricadute immediate pratiche come altre attività. E con ciò? Possiede un potere che sarebbe miope sottovalutare: è in grado di instillare idee alle quali non avevamo mai pensato, è in grado di causare emozioni che ci scuotono intensamente, è in grado di rivelarci qualcosa di noi stessi che non conoscevamo. Ci arricchisce: talvolta in un modo poco evidente, ma profondo. Aleksandr Aleksandrovi Dejneka, Il poeta Vladimir Majakovskij all agenzia Rosta, 1941. GUIDA ALLA LETTURA 94 Parole inutili? Questa poesia fu scritta all indomani della Rivoluzione bolscevica, con cui venne spazzato via il secolare potere degli zar. Majakovskij era un sostenitore entusiasta del progetto comunista di abolire la proprietà privata e creare una società diversa, al servizio del popolo lavoratore. Pubblicò dunque Il poeta è un operaio su una rivista di propaganda rivolta al proletariato, con il chiaro obiettivo di combattere una tentazione troppo spesso ricorrente: quella di ritenere il poeta un inutile parassita che poltrisce scribacchiando, alle spalle di chi fatica al posto suo. Per questo motivo affronta direttamente, con l esuberanza che gli era propria, la domanda posta dagli ottusi che vorrebbero vedere chi scrive versi Davanti a un tornio (v. 2). Anche a lui nulla sta a cuore più del lavoro: ma sarebbe riduttivo identificare la fatica, il sacrificio, il mestiere solo con l attività degli operai che si sfiancano all ombra delle ciminiere. Anche il poeta fabbrica: e anzi gli occorre forse ancor più coraggio (v. 14), costretto com è a esercitare il suo mestiere da solo, circondato dalla diffidenza di chi lo ritiene inutile. Il lavoro del poeta Per chiarire in che cosa consista il lavoro del poeta, Majakovskij propone una serie di paragoni, rivolgendosi con il noi , che individua la categoria di chi fa versi, a chi bada innanzitutto all aspetto pratico delle cose, e non ama le frasi oziose (v. 16). Secondo l autore russo, il poeta può essere assimilato a un falegname, che intaglia con le sue parole Il legno delle teste dure (v. 20); o anche a un pescatore, che nelle reti non si ritrova storioni (v. 24), ma uomini, conquistati alla causa nella quale crede. Ma è anche e soprattutto un operaio, che non tempra i metalli roventi nelle officine ma lima i cervelli con la sua lingua affilata (v. 31). Non vi è differenza, in conclusione, fra il poeta e il lavoratore, perché entrambi con diverse modalità portano agli uomini vantaggi pratici (v. 35). All opera! Non è possibile cambiare una società se prima non si cambia la mentalità delle persone. Ogni regime basato soltanto sulla violenza e la repressione è destinato a fallire, proprio come la storia del comunismo, più tardi, avrebbe insegnato. L uomo agisce sulla spinta dei moti del cuore: L anima è un abile forza motrice (v. 38). Ma se le cose stanno così, lo scrittore ha un ruolo fondamentale nell orientare l immaginario collettivo. Nella prospettiva di Majakovskij chi scrive deve stare vicino al popolo laborioso, dare voce ai suoi ideali e al desiderio di libertà e giustizia sociale, coltivarne il gusto: Soltanto uniti / abbelliremo l universo

La luce del futuro - volume B
La luce del futuro - volume B
Poesia e teatro