La luce del futuro - volume B

TEATRO I generi UNIT 2 IL CLASSICO SPECCHI di CARTA Sebbene sia legato alla cultura e alle credenze religiose degli antichi Romani, il dialogo tra il servo astuto e il padre credulone è più attuale che mai. Perché? Innanzitutto, il tema dello spettro: pensiamo agli innumerevoli film horror ambientati in case occupate da spiriti più o meno maligni, e alle parodie che sorgono in risposta (per esempio, la saga di Scary Movie). Esiste però un motivo molto più sottile e interessante, che riguarda le infini- te possibilità della lingua. Al di là della situazione comica, Plauto ci mostra infatti dove possono arrivare l astuzia umana, quando sfrutta con maestria le aspettative e l ingenuità degli individui, e la sua più fidata e funambolica alleata: la parola. Nessuno strumento è più efficace nell imbastire trame e studiare tranelli. La parola sa sciogliere le realtà più ingarbugliate, rendendole chiare e comprensibili. Oppure sa confondere, ingannare, smarrire. GUIDA ALLA LETTURA 492 Evitare l inevitabile Per fare in modo che il figlio del padrone non venga colto sul fatto mentre se la spassa con gli amici, il servo Tranione improvvisa una falsa storia di fantasmi. Le prime due battute della scena impostano la situazione comica attraverso un netto contrasto: da un lato abbiamo l ignaro Teopropide, di ritorno da un viaggio e pronto a ricevere un caloroso benvenuto; dall altro il servo astuto che in un a parte segnalato dalla didascalia (rr. 6-7) addirittura si rammarica di vederlo vivo e vegeto. Il padrone, trovando strano che la porta sia chiusa, inizia a bussare con forza e in breve viene raggiunto dal servo, che prima finge di non riconoscerlo e poi lo saluta ostentando riverenza e buonumore. Per il pubblico il divertimento è assicurato: le battute di Tranione (come la replica Benissimo, r. 16), infatti, suonano come antifrastiche perché il servo non è affatto contento di sapere che Teopropide sta bene. Un attore consumato Nessuno gli apre e la casa sembra vuota: quando Teopropide chiede conto a Tranione, questi risponde spostando l attenzione dell interlocutore dai suoi propositi iniziali alle conseguenze di aver toccato una casa infestata (come dici? Hai toccato questa casa? [...] Hai commesso un azione mostruosa, terribile, da non dire!, rr. 22- 31). Il servo sfoggia una notevole astuzia e, da autentico maestro della beffa, una grande padronanza della retorica, servendosi dell iperbole e di incalzanti ripetizioni concettuali e linguistiche, che rafforzano la capacità persuasiva del suo discorso. Né gli mancano le doti dell attore consumato, capace di simulare sgomento e terrore, e persino di improvvisare per difendere la sua falsa versione dei fatti. La beffa del fantasma Dopo aver confuso quanto basta le idee del padrone, Tranione può perfino permettersi di dargli ordini (di loro che si allontanino, rr. 47-48; Guardati bene in giro, r. 58): il malcapitato finisce addirittura per supplicarlo di ricevere spiegazioni (r. 54). A questo punto, Teopropide è pronto a credere alla bufala del fantasma, su cui si basa l intera Mostellaria. La versione di Tranione è un capolavoro di fantasia e di mistificazione, nel quale affiora anche un certo gusto dell assurdo: non si può entrare in casa perché essa è infestata dallo spettro di un uomo assassinato anni prima. L uomo ucciso sarebbe stato un ospite (l ospitalità era sacra agli dèi) e per di più non avrebbe ricevuto i giusti riti funebri. Respinto dal regno degli Inferi, il suo spirito sarebbe ora condannato a infestare il luogo dell efferato delitto. Poco dopo la conclusione del racconto, che impressiona non poco lo smarrito padrone, si odono dei rumori provenire dalla casa, e uno degli inquilini chiama il servo (r. 110). L inganno è sul punto di essere scoperto, ma Tranione, con la consueta prontezza d animo, riesce a gestire la situazione: prima risponde alla voce facendo finta di parlare direttamente con il fantasma (Io non ho fatto nulla, rr. 111-112); poi, all interrogazione di Teopropide, cambia versione (Ah,

La luce del futuro - volume B
La luce del futuro - volume B
Poesia e teatro