La luce del futuro - volume B

Storie poetiche SPECCHI di CARTA Non tutte le liriche ci rapiscono sulle ali della fantasia per trasportarci in mondi di trasfigurata bellezza; i poeti non sono solamente degli entusiasti visionari, spinti dall immaginazione. Molto spesso, anzi, afferrano con puntuale lucidità le contraddizioni dell esistenza, che ci presentano con efficacia, aiutandoci a comprendere meglio la realtà. La poesia diventa così uno strumento formidabile per raccontare il mondo che ci circonda: presentata con asciutta amarezza, venata di disincantata ironia, la quotidiana routine di una famiglia come tante ci mostra l irresolubile conflitto che, nella società moderna, si sprigiona tra tempo della produzione e tempo degli affetti. Quali sono le nostre ore migliori? In quali attività le consumiamo? In compagnia di chi le trascorriamo? Giudici racconta il quotidiano dissidio con un sistema che permette il benessere materiale ma rischia di impoverire le nostre emozioni. GUIDA ALLA LETTURA La liturgia delle ore Il poemetto raffigura il tipico giorno di una famiglia borghese degli anni Sessanta, scandita ora per ora. Al mattino, il poeta esce per andare al lavoro; la sua sposa, invece, resta a casa e, secondo la tradizionale divisione dei ruoli nella coppia, si occupa delle faccende domestiche. Pur separati, però, i due vivono una profonda affinità, perché entrambi ripetono in maniera monotona i loro compiti: il lavoro di lei semplicemente ricomincia e finisce (v. 6) tutti i giorni; tutti i giorni anche lui svolge il suo quotidiano servizio (v. 17), preceduto dalla virtuosa abitudine (v. 16) della preghiera prima di cominciare a lavorare. I due sposi ci ricordano i monaci medievali che, nell arco della giornata, recitavano di ora in ora le orazioni: nello stesso modo, la coppia moderna esegue ritualmente i propri doveri quotidiani. La ripetizione costante, però, non rassicura il protagonista che avverte, con una stretta al cuore, la fuga del tempo che si consuma nella solitudine. Ecco allora che vagheggia che la moglie parli con lui e possa sorridere (v. 20). Ma la routine lavorativa non si può arrestare e, in una struggente attesa l una dell altro, i due sposi trascorrono la mattinata, lavorando e aspettando i più sereni giorni (v. 22) in cui potranno stare insieme. Pranzi veloci e cene concitate Giunta l ora di pranzo, vediamo che si tratta di una famiglia benestante perché, dice il poeta, possiamo avere tutto quel che vogliamo (v. 26), parlando addirittura di opulenza (v. 27). Perché dunque i due sposi non possono intrattenersi a tavola e stare insieme per più tempo? Il benessere del nucleo famigliare è legato proprio alla continuità della produzione: per questo, anche a tavola, rimane necessario fare presto (v. 30) per tornare all opera. Si ripete così, nel pomeriggio, la separazione del mattino: mentre la moglie riassetta la cucina, il marito spera di finire le cose da fare prima che giunga la sera (v. 38), per sottrarre qualche ora al lavoro e tornare finalmente padrone (v. 40) di sé stesso e del proprio tempo. 393

La luce del futuro - volume B
La luce del futuro - volume B
Poesia e teatro